Home Recensioni “L’ORIGINE DEL MALE – LA FORMAZIONE DI UN MAGO” DI GILBERT V. MARTIN

“L’ORIGINE DEL MALE – LA FORMAZIONE DI UN MAGO” DI GILBERT V. MARTIN

written by Ilaria Damiani Febbraio 27, 2023
L'origine del Male - Martin- Copertina

Per il nostro lunedì delle recensioni, vi parliamo di L’Origine del Male – La formazione di un mago di Gilbert V. Martin.

Gilbert V. Martin è un ingegnere che ama l’avventura.

Grande amante di libri fantasy, giochi di ruolo e fantascienza, ha visitato il mondo e vissuto avventure a bordo di elicotteri e zattere, cavalcando elefanti e cammelli e nuotando in colorati mari tropicali. È grazie ai suoi viaggi che ha imparato a sognare.

L’origine del male è il suo romanzo di esordio ed è stato pubblicato su Amazon a giugno 2022. L’autore gestisce una pagina web (gilbertvmartin.it) dedicata alla saga.

In un mondo dove la magia sembra svanire, una sinistra oscurità si risveglia. Essa porta con sé orchi e creature delle tenebre e minaccia di distruggere regni e razze.

Cinque malcapitati e un somaro si ritrovano, loro malgrado, a compiere una Cerca che li condurrà verso l’unica fonte di speranza: un libro che contiene l’ultima goccia di sapere in grado di salvare il mondo.

“Era un mondo di nebbia e fumo. Un mondo immoto. Dopo secoli di buio e silenzio, ci fu un fremito. Un’entità potente aprì un occhio”

L’origine del male racconta avventure e magie. Cinque viandanti e uno scaltro somaro si incontrano per caso sulle strade del destino. È durante uno dei loro viaggi, infatti, che le loro storie si incastrano e scopriranno che il futuro ha in serbo molto più di ciò che credevano.

L’invasione dell’oscurità e l’avvento di un potente negromante gettano ombre sul mondo e l’unico modo per salvarlo sembra essere una chiave che custodisce un sapere nascosto al di là del tempo e dello spazio.

“In quell’intreccio era scritto che il risveglio dei demoni non potesse essere disgiunto da quello degli dei. L’equilibrio andava mantenuto. Al male doveva essere opposto il bene. Il libro che permetteva al male di insinuarsi nel mondo con una sua parvenza, conteneva anche un’opportunità di salvezza”

È una storia che porta con sé il sapore di un romanzo corale, dove ogni protagonista ha la sua storia che verrà si intreccerà alle altre in modo indissolubile per mano del destino.

Di fatto, Gilbert V. Martin dà origine a una vera e propria “Quest”, una Cerca, dove gli avventurieri dovranno interfacciarsi con lupi mannari, creature magiche e perfino un drago che, come nelle migliori storie fantastiche, custodisce un magico tesoro. Si troveranno nel bel mezzo di battaglie, tra città e villaggi distrutti da orchi che minacciano i popoli del mondo.

Questo romanzo contiene molti riferimenti a Il signore degli anelli, compresi nomi e aspetti che hanno una certa assonanza con quelli concepiti dal grande maestro Tolkien.

Ci sono diversi tratti di quest’opera, infatti, che suonano quasi come un tributo alle opere del Professore (ma anche al fantasy più classico in generale). Abbiamo infatti una composita Compagnia, una regina degli elfi e negromanti che dominano l’oscurità e minacciano il mondo.

Per quello che riguarda il worldbuilding, l’ambientazione è accurata, ricca di storia ed eventi verosimili, immersiva e affascinante sotto diversi punti di vista. Ed è presente anche una certa familiarità, una sorta di “già visto” che lungi dall’annoiare, fa sentire il lettore a casa, come se avesse ritrovato i luoghi della propria infanzia.

Se invece parliamo di stile, la scrittura di Martin è lineare, i termini sono ricercati e i periodi concisi e chiari. Il suo è uno stile incisivo, che punta all’essenziale. Certo, il testo contiene qualche ripetizione e qualche scelta lessicale può suonare forse fuori luogo nel contesto, ma si camuffa facilmente dietro la cortina di magia che si respira nelle pagine.

“Un intero reparto di orchi, armato di tutto punto aveva preso possesso dell’ingresso e si era trincerato nelle torri. […] L’unica cosa che restava da fare era rifugiarsi nella rocca e attendere l’inevitabile fine”

Con la chiarezza dello stile, e le immagini vivide che imprime nelle pagine, Gilbert V. Martin consente al lettore di ripercorrere spazi e sentieri della Terra di Mezzo, foreste e città del magico mondo di Shannara (Terry Brooks) e vicende del romanzo La spada della verità (Terry Goodkind), scivolando anche attraverso le immaginarie ambientazioni di Dungeons and Dragons.

In conclusione, si tratta di un bel fantasy classico, piacevole, fresco e accattivante, adatto a chi voglia assaporare qualche ora in un mondo fantastico. Trascina il lettore in ambientazioni medievali e incantate, tipiche dei più bei film e libri che abbiamo amato e ci hanno fatto sognare.

“Il mondo sarebbe tornare a essere lo scacchiere in cui gli dei si scontravano e gli esseri che il mondo abitavano tornavano a essere sacrificabili”

Ti potrebbero piacere

1 comment

Arwen Elfa Marzo 13, 2023 at 3:59 pm

Ciao bel post e consiglio di lettura interessante. Amo molto il fantasy, come si può vedere chiaramente dal mio blog “Il Rifugio degli Elfi” Grazie per questa recensione non conoscevo il libro. Un saluto e serena continuazione del mese di Marzo ma soprattutto buona primavera in arrivo

Reply

Rispondi