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“FUOCO NEL GHIACCIO VOL. 1” – DRAGONERA – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Luglio 29, 2024
Fuoco nel ghiaccio 1 - Dragonera - copertina

Bentornati sulla rubrica più attesa di tutta la settimana: #illunedìdellerecensioni.

Oggi vi presentiamo il primo volume di una saga decisamente particolare. O, forse, la definizione che meglio vi si adatta è intrigante.

Stiamo parlando L’ultima speranza tra i ghiacci, primo volume di Fuoco nel ghiaccio, di Dragonera.

Si tratta di un high fantasy ambientato nell’Iterion, la regione settentrionale delle Terre Emerse, luogo gelido, inospitale, ai limiti del proibitivo.

Nonostante tutto, però, il popolo degli Iteran continua a sopravvivere grazie al sangue demoniaco che scorre nel suo sangue.

Eeva è una giovane sulla soglia della maggiore età. Vissuta fin da piccola come un’emarginata, la sua sola speranza di essere accettata dalla comunità è quella di superare l’iniziazione e diventare una bririv. Ha già fallito molte volte e questa sarà la sua ultima possibilità: se anche questa volta non dovesse riuscire, sarebbe costretta ad abbandonare per sempre il suo popolo.

Non possiamo non partire dall’ambientazione.

Il lavoro di worldbuilding effettuato per questo romanzo è un capolavoro di precisione e dettagli.

Ogni singolo elemento (dallo spessore del ghiaccio alla direzione del vento) sono calcolati per rendere l’esperienza di immersione nella lettura il più realistica possibile. Mentre nel mondo reale la terra scotta sotto il sole di fine luglio, il lettore si ritrova a rabbrividire sferzato dal vento gelido di Iterion.

Anche alla “fauna” è prestata particolare attenzione e le virgolette sono volute in quanto al bestiario fantastico si associano anche demoni e creature varie, come troll e giganti, per ognuna delle quali sono specificati habitat e abitudini.

Quest’attenzione ai dettagli, questa verosimiglianza estrema, quest’attitudine alla spiegazione logica di ogni cosa è sicuramente uno dei principali punti di forza di quest’opera. Quando il fantastico si avvicina tanto al reale da renderlo credibile, infatti, la sospensione dell’incredulità diviene assoluta e la lettura si trasforma in un’esperienza multisensoriale appagante e profonda.

Un altro punto a favore è dato dalla scelta di portare alla ribalta pochi personaggi. A parte Eeva, infatti, i personaggi che interagiscono effettivamente con lei si possono contare sulle dita di una mano. Si tratta di una scelta non comune per il genere, nel quale si tende invece ad affiancare al/alla protagonista numerosi co-protagonisti, spalle, comprimari e comparse.

Limitando le figure in scena, invece, si riesce a gestire molto meglio la loro caratterizzazione. Ogni personaggio ha un suo approfondimento psicologico, nella maggior parte dei casi lasciato emergere tramite dialoghi e interazioni.

A livello personale, chi scrive ha particolarmente apprezzato la scelta di mostrare un popolo di mezzosangue demoniaci. Anche in questo caso, infatti, si tratta di una decisione che, per quanto non originale in toto, si stacca comunque dal classico, aggiungendo un pizzico di pepe ai personaggi e aprendo nuove possibili evoluzioni per il seguito.

Sempre facendo riferimento a un gusto personale, invece, chi scrive proprio non è riuscito ad apprezzare l’utilizzo delle note, specie nella prima parte del testo. In molti casi, infatti, le informazioni si sarebbero potute tranquillamente inserire all’interno della storia, magari con qualche piccolo accorgimento, senza costringere il lettore a interrompere in continuazione la lettura.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura, invece, il giudizio è decisamente positivo.

La narrazione procede spedita, limpida, chiara e incisiva, scorrendo via come il vento sulla pianura. Il ritmo è sostenuto, con qualche colpo di scena e qualche jump scare sapientemente distribuiti nel testo.

C’è sicuramente qualche imperfezione: refusi, qualche piccolo errore qui e là, scelte stilistiche che riteniamo non essere proprio ideali ma, tutto sommato, si tratta di piccoli difetti che non inficiano il godimento della lettura e che potrebbero essere facilmente risolti con una blanda correzione.

La sola vera cattiveria è che la storia si interrompe proprio sul più bello e che dobbiamo assolutamente correre a leggere il secondo volume!

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