Bentrovati, amici del fantasy!
Oggi, sulle nostre pagine, torniamo a parlare di un’autrice che qualche anno fa ci aveva letteralmente fatti sognare: Merilù Lanziani.
Aostana, laureata in comunicazione con un master in editoria, è un editor freelance e gestisce un blog. Già autrice di diversi romanzi e storie (tra le quali quelle che ama di più sono state donate a un ospedale pediatrico) ci aveva già dimostrato il suo grande talento con Biblion nel 2020.
Oggi Merilù torna a stupirci con un fantasy young adult intitolato Le Ceneri di Alisea, finalista del concorso letterario Io Scrittore 2022.
In un mondo che va lentamente in rovina a causa delle straordinarie e devastanti condizioni climatiche, la popolazione è divisa in stormi, ognuno dei quali è caratterizzato da occhi particolari dotati di poteri specifici. Tutti tranne quelli degli Aptyrex, relegati per questo sul gradino più basso della società. Tra loro c’è Calpurnia, una ragazzina di tredici anni che entra in possesso di un impermeabile dalle capacità straordinarie. Grazie a questo prodigioso indumento, entra in contatto con un giovane Nestor, esponente di uno degli stormi più potenti e influenti. Tra avventure straordinarie e reciproci sospetti, i due si troveranno coinvolti in un’indagine che, tra colpi di scena e pericoli inaspettati, li porterà a scoprire le origini del male che devasta il loro mondo.
Iniziamo subito con il dire che scrivere questa recensione ci ha messo davvero a dura prova. Questo romanzo, infatti, è così ben dosato e bilanciato nello scandire gli eventi e le informazioni che rivelare anche solo pochi particolari rischia di compromettere un equilibrio perfetto.
Quindi, tutte le considerazioni che seguiranno da questo punto in poi saranno un tentativo di darvi un’idea generale schivando spoiler come proiettili.
Partiamo dall’ambientazione.
Il mondo creato dalla Lanziani è allo stesso tempo complesso, stratificato e affascinante.
Alisea è l’ultima città del mondo, l’ultimo baluardo sopravvissuto agli stravolgimenti climatici che hanno pian piano portato alla rovina ogni altro centro abitato. Nonostante questo, lì il tempo atmosferico cambia di ora in ora, da quartiere a quartiere e, soprattutto, culmina nell’Ora Burrascosa, una vera e propria tempesta che ogni giorno, alla stessa ora, sconquassa l’intera città.
La società è dominata da Nestor e Capovaccai, i due stormi dotati dei poteri più eclatanti, che hanno relegato gli Aptyrex, privi di doni, sul gradino più basso, trattandoli da paria.
Nell’insieme, il lavoro di worldbuilding è davvero straordinario. Ancora una volta l’autrice riesce letteralmente a trascinarci nel suo mondo, trasmettendo sensazioni e percezioni, senza mai perdersi in descrizioni noiose o inutili.
Anche la costruzione dei personaggi è pressoché perfetta.
Il lettore vive la storia attraverso gli occhi di Calpurnia, la protagonista. Filtrando gli eventi attraverso le sue emozioni, la sua confusione e la sua gioia. Si tratta di un personaggio riuscitissimo, tridimensionale, credibile, sebbene forse appena troppo maturo per la sua età. Nell’insieme, però, anche questo particolare è giustificato dalla sua storia e dal suo stile di vita.
Anche il personaggio del Nestor è a dir poco meraviglioso, tanto più che impariamo a conoscerlo pagina dopo pagina, scoprendo i dettagli della sua personalità insieme a Calpurnia, man mano che il loro rapporto si approfondisce e cambia.
E non ho altro da dire su questa faccenda (cit.)
Non parliamo poi dell’antagonista: una figura evanescente, una minaccia costante che compare e scompare come nelle migliori storie ad alta tensione. Pur essendo fisicamente presente in poche scene, è lui il vero motore dell’azione, quello che spinge i protagonisti a una corsa contro il tempo, a muoversi e agire guardandosi costantemente alle spalle. Una macchia di colore che si percepisce con la coda dell’occhio in modo costante. Un’entità che si riuscirà a comprendere solo alla fine del romanzo.
Attorno a loro, poi, si muove una vera profusione di comprimari e comparse, alcuni più importanti, con un’influenza quasi decisiva nell’economia della storia, altri quasi senza volto, a rappresentare una categoria o un pregiudizio.
La cosa interessante, però, è che la rimozione di anche uno solo di loro toglierebbe qualcosa alla perfezione del racconto. Tanto per restare in tema di equilibri.
Come aveva già ampiamente dimostrato, Merilù Lanziani non si limita a scrivere fantasy. Le sue opere sono sempre una commistione di generi e Le Ceneri di Alisea non fa eccezione. Al suo interno troviamo infatti le investigazioni tipiche dei romanzi gialli, il ritmo e i colpi di scena del thriller, con una strizzata d’occhio allo sci-fi e quel pizzico di rosa che appassiona senza stancare.
Sebbene fosse già davvero buono, lo stile di scrittura dell’autrice, in questi anni, è davvero migliorato. La lettura scorre pulita e piacevole, incatenando il lettore pagina dopo pagina con un sapiente utilizzo di colpi di scena e cliffhanger. Ogni capitolo è costruito con un’attenzione certosina, con una capacità di dosare le informazioni ed eventi tale da far pensare a un’opera di alta cucina, in cui un granello in più o in meno di sale potrebbe rovinare tutto.
Come sempre, il testo è chiaro, pulito, diretto e coinvolgente. Ma l’esperienza ha portato l’autrice a fare quel piccolo passo in più, quello che sembrava impossibile e che invece l’ha portata a salire un altro gradino verso l’eccellenza letteraria.
Si tratta di un’opera che siamo certi possa piacere davvero a tutti, lettori forti o anche occasionali, a partire dagli adolescenti. Insomma, se non sapete cosa leggere quest’estate, siamo sicuri che questo romanzo non vi deluderà.
Non stupisce, infatti, che sia spiccato tra le migliaia di partecipanti al concorso annuale indetto dal gruppo editoriale Mauri Spagnol, il più importante d’Italia, nonostante un difetto a nostro parere quasi imperdonabile: si tratta del primo romanzo di una saga.
Come potrà, l’autrice, farsi perdonare del costringerci ad attendere il secondo volume col fiato sospeso?