Gabriele Domenici (nome d’arte G. R. Domenici) è un giovane autore appassionato di libri, fantasy e giochi di ruolo. L’alba della luce oscura, infatti, nasce da una partita tra amici ed è il suo romanzo d’esordio, autopubblicato nel 2019 con una suggestiva copertina.
“Il silenzio era abissale, la notte profonda. D’improvviso uno squarcio luminoso aprì il cielo notturno sopra la fanghiglia putrescente, schiantandosi nell’acquitrino”
In un regno dove l’Oligarchia di Nearmir e l’impero di Telkar sono in conflitto da anni, nella Foresta del Diavolo una forza oscura si risveglia. Un’ombra avvolge il mondo in una nebbia viola, lampi squarciano il cielo e un antico potere sembra rinascere.
Un manipolo di mercenari al servizio dell’erede al trono di Hengerock viene inviato alla ricerca di informazioni, nella speranza di non essere sconfitti dai nemici Telkar. Eppure, sarà proprio in quel luogo che scopriranno che un potere proibito minaccia di porre fine al mondo intero, senza distinzione di popoli né sovrani.
“Tra dieci giorni, quando la vostra stella eclisserà il suo volto, io ritornerò libero. Il Telkar è condannato, e verrà completamente spazzato via. Voi siete liberi di tornare alle vostre dimore, dove attenderete la fine”
Nel magico mondo creato da Gabriele Domenici una guerra sta lentamente logorando popoli e regni, un conflitto che si protrae da tempo immemore. Eppure, qualcos’altro sembra risvegliarsi: una minaccia che tinge di viola occhi e sangue e squarcia il cielo in lampi funesti. Un sortilegio sembra scivolare oltre la Linea di confine tra i regni, una potente e oscura magia, ormai proibita, si sta ridestando.
In questo scenario apocalittico, il giovane erede al trono Duncan Paercival invia in avanscoperta un gruppo di strambi avventurieri: un uomo, due nani, un esploratore e una maga.
Ognuno dei personaggi, sia esso protagonista che secondario, è ben costruito. Ognuno di loro ha le proprie personali caratteristiche, di cui fanno parte dubbi, desideri e storie che difficilmente riusciremo a dimenticare.
Niente è lasciato al caso. È una storia in cui ogni vicenda ha la sua importanza e il suo significato, dove ogni dettaglio è importante ai fini della trama.
L’alba della luce oscura è la perfetta unione tra epicità e avventura. È ricco di colpi di scena e ci ricorda il divertimento e la suspense che viviamo grazie ai giochi di ruolo, dove il destino dei personaggi può cambiare a ogni mossa. I colpi di scena sono frequenti e tengono il lettore incollato alle pagine.
Il ritmo è incalzante, gli eventi si susseguono uno dopo l’altro in un turbine che trascina in un fantasy emozionante. Ogni elemento è espresso tramite una narrazione eccezionale: guerra, amore, amicizia, magia, valori. Si intrecciano piacevolmente uno all’altro, seguendo l’onda della storia.
Una mappa dettagliata ed elegantemente disegnata da Riccardo Lenzi è posta all’inizio del testo e ci guida alla scoperta di suggestive ambientazioni. Attraversiamo rovine infestate, foreste maledette, sotterranei stregati i cui nomi evocano magiche visioni: la foresta degli impiccati, la Torre Antica, il Dente del Diavolo.
“La collina torreggiava al di sopra di un denso intrico di foresta. Era un rilievo coronato da larghi spazi, che un tempo offrivano riparo a una grande città in espansione. In quell’oscurità pareva un colle circondato da un’aura di pura stregoneria, solitario e improvviso, la cui cima battuta dal vento era visibile a molti chilometri di distanza, nonostante la torre rimanesse celata nel buio notturno”
È un fantasy dai toni medievali, con scene epiche e dettagli di un mondo che dimostra di essere stato studiato alla perfezione. L’autore lo ha reso verosimile, a partire alla conformazione dei regni fino ad arrivare alle tradizioni, religioni e i delicati equilibri tra uomini, maghi, nani e gli altri popoli costretti a condividere terre e isole.
Lo stile di scrittura è curato, e il linguaggio utilizzato dai diversi personaggi adeguato tanto al loro lignaggio quanto al contesto.
Le frasi sono chiare, concise e ben costruite, segno di grande attenzione e cura. I dialoghi e le descrizioni sono ben equilibrati.
Il testo chiude il sipario su un’appendice con un elenco dettagliato di gruppi di mercenari, casate e i raffinati stemmi di personaggi che incontriamo nella storia.
La narrazione non termina con il primo libro e Gabriele Domenici ci fa già intendere che le sue avventure non finiscono qui.
È una storia che in alcuni punti ricorda i complessi regni e le leggi ideate da George Martin, ma anche la profondità dei personaggi le cui sfumature rimandano alla saga di The Witcher del maestro Sapkowski.
L’alba della luce oscura è un libro perfetto per chi è amante del fantasy e per tutti coloro che vogliono conoscere un mondo dal sapore di Dungeons and Dragons. È una storia matura e piacevole, che difficilmente riusciremo a dimenticare.
“Il cielo si dipinse di un caleidoscopio di giallo, arancione e rosso, e i loro cuori si ritrovarono per un breve periodo rinfrancati, tanto da suscitare quasi la commozione nei più. Questo però non valse per le loro menti, avvolte ancora dalle tenebre e dalla dubbiosa sorte che li avrebbe da lì a poco attesi”.