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FACCIAMO IL PUNTO: CHE DIREZIONE STA PRENDENDO L’MCU?

Marvel - Fase 4 - Copertina

Pochi giorni fa è finalmente uscito al cinema Thor: Love and thunder, ultimo capitolo in ordine cronologico della saga dedicata al Dio del Tuono, e poco dopo è uscita l’ultima puntata di Ms. Marvel, la serie dedicata a Kamala Khan disponibile su Disney+.

In questo articolo vorrei soffermarmi su questi due prodotti della Marvel per provare a capire in che direzione ci si sta muovendo in questa fase 4, senza dimenticare però Moonknight, anche questo introdotto di recente.

Premetto che, probabilmente, le mie opinioni sono influenzate di Kenobi, il cui pathos raggiunto nell’ultima puntata mi ha fatto letteralmente perdere il lume della ragione, ma di questo – magari – parleremo in un altro momento.

Parliamo di Thor. Per il Dio del Tuono, e soprattutto per suo fratello Loki, io ho un debole: sono sempre stati i miei preferiti e avevo accolto molto bene l’arrivo di Taika Waititi a dirigere Ragnarok e a seguire Thor anche per gli ultimi due film dedicati agli Avengers.

“Fat Thor”, infatti, è un’idea di Hemsworth e Waititi e l’ho trovata anche molto ben riuscita.

Non possiamo dimenticarci, però, che sempre di Waititi si tratta e che anche in JoJo Rabbit, che ha una tematica molto più intensa e storicamente importante rispetto ai fumetti Marvel, la vena comica esce in modo incontenibile. È la sua cifra stilistica, che piaccia o meno.

Abbiamo la “firma” di James Gunn per i Guardiani della Galassia, abbiamo avuto quella bellissima, fortissima e visibilissima di Sam Raimi per l’ultimo Doctor Strange, quella finissima di Chloe Zhao per Eternals e, infine, abbiamo quella di Taika Waititi per Thor.

Quando, dunque, andiamo a vedere un film con la regia di Waititi, dobbiamo aspettarci delle uscite fortemente cringe e Thor: Love and thunder le ha tutte, a cominciare dalle capre urlanti.

Questa comicità debordante serve però a bilanciare le due tematiche più drammatiche del film, quel dolore che consente la scoperta del vero senso dell’amore perché, alla fine, in questa classica avventura di Thor, si tratta davvero di “amore e tuono”.

La storia di Jane ricalca quella dei fumetti, in cui si ammala di cancro e tenta, coi poteri di Mjollnir, di combattere la malattia.

Gli effetti che il martello però ha su di lei sono devastanti, perché da un lato le regalano i superpoteri asgardiani, dall’altro respingono ogni effetto delle cure “tradizionali”, come la chemioterapia, per cui più Jane usa il martello, più è destinata ad indebolirsi.

Dall’altra parte c’è Gorr, con il suo dolore davvero tanto umano, quello di un padre che prega per la salvezza della figlia e rimane tanto deluso dal suo dio, da giurare a se stesso di distruggere tutti gli dei.

Ecco, la sensazione che ho avuto è quella di qualcuno che vuole ridere sempre per nascondere il profondo dolore che ha dentro.

Perché di questo film ricorderò le capre, Zeus con la pancia e Thor denudato dal padre degli dei (si, questo lo ricorderò bene!), ma ricorderò anche Jane in ospedale, ricorderò il coraggio dei bambini che lottano contro Gorr e ricorderò cosa è disposto a fare un padre che viene privato della propria figlia.

Thor: Love and thunder merita di essere visto perché è un film fatto tutto sommato bene, che sì, vale il prezzo del biglietto, nonostante le trovate cringe: si ride fino a tenersi la pancia, si storce un po’ il naso, ma ci si commuove anche.

E poi, ma vogliamo parlare della colonna sonora dei Guns’n’roses? L’ho “suonata” tutta in sala.

Quello che mi spiace un po’ è che negli ultimi due film di Thor abbiamo avuto dei cattivi spettacolari, Hela e Gorr, e c’è un certo rimpianto a doverli abbandonare dopo un solo film.

Ripeto, andate al cinema a vederlo: merita.

Passiamo a Ms. Marvel, serie per cui avevo altissime aspettative: la prima supereroina musulmana del MCU, un’inumana come America Chavez, lo stile molto contemporaneo e social della regia… insomma, c’erano tutte le carte per una serie davvero di altissimo livello.

E invece mi ha un po’ deluso. La trama è andata un po’ persa dietro la storia legata ai Djinn e alla Noor, perdendo di vista il fulcro principale della serie che viene rivelato solo alla fine dell’ultima puntata.

Ok, chi non vuole spoiler salti le prossime righe.

Kamala Khan, come viene rivelato dal suo amico Bruno proprio alla fine dell’ultima puntata: è una mutante, la prima mutante dichiarata del MCU. Che poi è confermato dalle note del tema degli X-Men in sottofondo a quella scena. Ma è un punto di svolta eclatante per la fase 4: finalmente i mutanti!

Le supposizioni, che erano state fatte per mesi, hanno una prima parziale conferma.

Io ho sempre un po’ timore a parlare di queste grandi svolte, memore della lezione di Spiderman – Far from home, dove c’era tutto questo hype per il multiverso che poi si era rivelata una mezza fregatura e abbiamo dovuto aspettare Loki e Spiderman – No way home per vederlo finalmente introdotto come si deve.

Sentir parlare di “mutazione”, però, mi fa battere il cuore; vedremo come verranno inseriti.

Fine degli spoiler!

Tornando alla parte no spoiler, possiamo dire che rivedremo Kamala Khan in The Marvels assieme a Carol Denvers e a Monica Rambeau, in un film che si prospetta molto interessante per la prosecuzione del MCU. Ma qui si pone la mia domanda principale che dà il titolo all’articolo: in che direzione stiamo andando?

Voglio inserire anche Moonknight in questo discorso perché la serie mi è piaciuta tantissimo.

Ho trovato la storia avvincente, gli attori straordinari, specialmente Oscar Isaacs che si è dovuto immedesimare in due personalità dello stesso personaggio, Mark Spector e Steve Grant, arrivando nell’ultima puntata a mostrarci la terza personalità, quella più cruda e feroce di Jake Lockley.

Mi sono piaciute le ambientazioni, la regia, ho apprezzato davvero tutto.

Ma Oscar Isaacs ha dichiarato di avere accettato il ruolo perché riservato solo a questa unica stagione; quindi, non ci sarà un seguito per Moonknight. Allora, conoscendo la Marvel che collega benissimo tutte le sue trame, perché introdurlo?

Abbiamo tantissima carne al fuoco:

Ah! e non dimentichiamoci che, per quanto ne sappiamo, Nick Fury è nello spazio su un’astronave dei Kree. E che fine ha fatto Adam, mostratoci alla fine dei Guardiani della Galassia vol. 2?

Dove vuole andare la Marvel con questa Fase 4? Siamo alla metà di questa fase, che si concluderà con il rilascio di The Marvels a luglio dell’anno prossimo, e al momento non riesco a pensare a qualcosa, una trama o una minaccia che possa unire tutti questi fili.

Spero che non ne abbandonino nessuna. In particolare quella degli Eterni, di Shang Chi e di Loki e Sylvie ma, dall’altra parte, voglio capire cosa voglia questa Valentina Allegra de Fontaine e il senso di U.S. Agent.

Alla fine della Fase 1 abbiamo avuto Avengers, che ha riunito e introdotto tutti i supereroi che sarebbero stati protagonisti. Soprattutto, però, ci ha mostrato Thanos in una post-credits, dandoci quindi l’idea di chi fosse il “super-cattivo”.

Come si collegheranno tutte queste trame, o meglio, si collegheranno? Quali sono le vostre teorie? Vi aspettiamo nei commenti.

FACCIAMO IL PUNTO: CHE DIREZIONE STA PRENDENDO L’MCU? was last modified: Luglio 19th, 2022 by Marianna Piras
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