Bentrovati amici del fantasy,
oggi siamo qui per parlarvi di Il Grande Sogno, ultimo volume della pentalogia Il Libro delle Anime, di Maurizio Cometto. L’intera saga è pubblicata da Delos Digital nella collana Odissea Fantasy.
I precedenti volumi della pentalogia sono L’Aliante Scomparso (finalista del Premio Odissea 2016), La Città delle Anime, La Coda dello Scorpione e Il Fiume e il Mare.
Il quinto e ultimo volume sarà disponibile in libreria e negli store online a partire da domani, martedì 17 maggio 2022.
Se avete perso le nostre recensioni ai volumi precedenti, le trovate tutte a questo link.
Maurizio Cometto nasce a Cuneo nel 1971.
Di formazione tecnico-scientifica, lavora come ingegnere meccanico e si definisce un “ragazzone di cinquant’anni”. Scrive per passione da diversi anni, prendendo spesso spunto dalla propria vita e dai luoghi della sua infanzia, e ha già pubblicato diversi testi e racconti, tra i quali ricordiamo il romanzo Il costruttore di biciclette (Il Foglio 2006), la raccolta L’incrinarsi di una persistenza e altri racconti fantastici (Il Foglio 2008), il romanzo per istantanee Cambio di stagione (Il Foglio 2011), il racconto lungo La macchia (Acheron Books 2016) e le raccolte di racconti Heptahedron (Acheron Books 2017) e Magniverne (Il Foglio 2018).
Ha inoltre partecipato alle antologie The Silent Garden (Undertow Publications) con La Tierra Blanca e Folklore (Edizioni Watson) con La vera storia di Pietro Micca.
Il quarto volume si è chiuso con una grave perdita, per il giovane Michele, che si ritrova ora a dover fare i conti con l’assenza di Lucetta.
Nonostante, quindi, il successo della sua missione, il ragazzo deve ora affrontare quella che forse sarà la prova più dura: crescere e affrontare la vita.
Nel frattempo, però, ci sono ancora delle questioni che rimangono in sospeso: i suoi amici sono dispersi tra i mondi, Riccardo e Armanda, i suoi genitori, non riescono a rassegnarsi all’attesa e cercano disperatamente il modo di riportare a casa il loro bambino.
Le anime, poi, sono irrequiete. Qualcosa non va e Scintillante crede di sapere di cosa si tratta: il Demone Rosso non è ancora stato sconfitto.
Maurizio Cometto porta a conclusione la sua storia con la stessa penna magica con cui l’aveva iniziata.
E Il Grande Sogno non è solo la conclusione di un viaggio letterario, ma anche di uno o più (a seconda della chiave di lettura che avete dato al testo) percorsi evolutivi.
Michele ha compiuto la sua missione, ha fatto tutto quello che doveva, ma ora è costretto ad affrontare la sua prova più grande: confrontarsi con la vita, con la consapevolezza della transitorietà dell’esistenza e del fatto che, nonostante tutto, bisogna (e si può) andare avanti.
Michele non è più un bambino, è divenuto un adolescente con tutta la prorompente forza delle emozioni che caratterizzano questa fase della vita.
E, come tutti gli adolescenti, il suo percorso diventa più interiore, solitario, intimo. È un processo di introspezione che rappresenta uno dei momenti più complessi, emotivamente parlando, nella vita di ogni essere umano.
Per questo, forse, l’autore gli lascia il suo tempo e il suo spazio, spostando su altri personaggi il fulcro dell’azione. Su Riccardo e Armanda (i genitori di Michele), soprattutto.
Il modo in cui questi due adulti affrontano gli eventi è davvero un tocco di maestria, da parte di Cometto.
Come marito e moglie affrontano le avversità insieme, spronandosi, sostenendosi, rimproverandosi, se serve.
Eppure, sebbene sempre insieme, sebbene sempre mano nella mano, uniti dal sentimento reciproco e dall’amore per il loro unico e amato figlio, ognuno di loro affronta le prove a modo suo.
Riccardo è già cambiato molto. Ha già seguito un lungo percorso di “crescita” emotiva, tornando in contatto con il suo io interiore, con il suo Mnis, imparando ad avere fiducia in suo figlio.
Con lui, però, assistiamo a un interessante capovolgimento dei ruoli.
Se nei capitoli precedenti era comunque “l’adulto”, impegnato nella ricerca di suo figlio, lo vediamo qui comprendere le motivazioni del ragazzo e “raccogliere la fiaccola” dell’avventura, “sostituendo” Michele che è impegnato a fare i conti con se stesso.
Armanda, invece, è un faro nella tempesta.
È una madre, prima di essere una moglie, una madre anche prima di essere donna. Va avanti, fa quel che deve, perché comprende che è necessario. Ma il suo nucleo interiore non vacilla mai.
Michele è il suo primo e unico pensiero. E farà qualunque cosa pur di portarlo a casa sano e salvo.
Con un crescendo continuo di tensione, Maurizio Cometto porta al culmine quest’avventura riuscendo a far confluire ognuno dei fili che aveva dipanato in un unico grande spettacolo pirotecnico: lo scontro finale con il più cattivo dei cattivi.
Il Demone Rosso è malvagità pura.
Non ha uno scopo “alto”, non ha nulla di condivisibile né di affascinante… eppure in lui non c’è nulla di banale e di scontato.
Cometto riesce a creare il vero prototipo dell’antagonista, un nucleo di male assoluto che non potrà essere sconfitto se non a costo di enormi sacrifici.
Personalmente, la sola cosa che non ho apprezzato fino in fondo è il finale, più che altro perché l’autore si è particolarmente impegnato per chiudere ognuna delle sottotrame, senza lasciare nulla in sospeso. Ma questo è un appunto legato unicamente al gusto personale di chi scrive (come si suol dire: de gustibus…). Da un punto di vista oggettivo, però, riteniamo che non ci sia un solo elemento negativo in questa saga.
La storia è interessante, mai trita o noiosa, i personaggi ben costruiti, l’ambientazione onirica, lo stile davvero unico.
Ogni capitolo della pentalogia di Il Libro delle Anime è l’atto di una sinfonia da cui non riusciamo a staccarci e di cui non vediamo l’ora di scoprire la fine.
E non abbiamo dubbi che riuscirà a conquistare lettori di ogni età.