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VOLTRON: LEGENDARY DEFENDER

written by Francesco Lodato Maggio 11, 2022
Voltron - Recensione - Copertina

Prima venne il nipponico “Golion” (era il 1981) e solo in seguito giunse l’americano “Voltron: Defender of the Universe” (1983).

Per qualche strano motivo, però, il robot gigante formato dall’unione dei cinque leoni (robot anch’essi), ebbe scarso successo nel paese del Sol Levante, riscuotendo invece il plauso del pubblico occidentale tanto che (notizia di pochi giorni fa), sembra avremo presto un live action dedicato al personaggio.

Divenuto un’icona di culto per tutti i fanatici degli Anni ‘80, Voltron è ormai parte della cultura pop occidentale al pari di personaggi quali He-Man o Space Ghost, tanto da essersi meritato, nel 2016, una nuova serie animata: 78 episodi, andati in onda negli USA fino al 2018 e arrivati da noi con qualche anno di ritardo (gli ultimi episodi sono usciti in Italia nel 2021 su Netflix).

Non sappiamo ancora quale sarà la trasposizione che vedremo sul grande schermo, ma sappiamo per certo che l’ultima versione animata ha cambiato molto i personaggi originali, adattandoli alla contemporaneità in modo divertente anche se stereotipata, riuscendo comunque a mantenere quasi intatti i concept originali tanto di Voltron che dei suoi piloti e alleati.

In breve: l’imperatore Zarkon comanda il malvagio e militarista impero Galra, il cui scopo è la conquista assoluta di una galassia abitata da centinaia di specie evolute e culture aliene.

L’unica arma che potrebbe fermare l’avanzata dei cattivi è il potente Voltron, una macchina da guerra leggendaria, che molto tempo prima difese l’universo da una immane minaccia.

La Terra è un pianeta progredito (ma non abbastanza da affacciarsi sullo scacchiere galattico) che presto finirà per trovarsi sul sentiero di conquista di Zarkon e, per errore, alcuni piloti della Galaxy Garrison (l’accademia che forma astronauti per l’esplorazione spaziale del sistema solare) vengono catapultati nello spazio finendo per diventare i nuovi Paladini di Voltron (ossia i piloti dei 5 leoni).

La storia è più o meno tutta qui e sebbene siano presenti numerosi plot twist e rivelazioni, sui ruoli e il passato tanto dei protagonisti quanto degli antagonisti, che rendono la trama abbastanza varia e complessa, senza limitarsi ai vecchi combattimenti continui delle serie precedenti, il punto focale è la maggiore importanza (e ruolo) data ai piloti rispetto al robot.

Shiro, Keith, Lance, Hunk e Pidge, nonché la principessa aliena Allura, sono i veri protagonisti della serie. I loro rapporti, le azioni di cui sono attori e gli intrecci a essi legati la fanno da padrone. In questa versione appare molto più importante il peso dei singoli personaggi, di cui i leoni sono un’estensione e non il contrario.

Inoltre, risulta molto più marcato il valore Elementale dei robot stessi, (Blu-Ghiaccio, Rosso-Fuoco, Giallo-Roccia, Verde-Foresta), dotati parzialmente di volontà propria, soprattutto nello scegliere il proprio Paladino.

E poi c’è la magia, che sfida la scienza e la tecnologia mescolandosi con essere per creare una strana commistione di macchine, incantesimi e sortilegi, arrivando a trasformare Voltron e i suoi leoni più in Golem animati che in veri e propri robot.

Un po’ come nel nipponico Magic Knight Rayearth (conosciuto da noi come Una porta socchiusa ai confini del sole), il mondo di Voltron diventa più un enorme fantasy spaziale, con tanto di Elfi (gli alteani da cui discende la principessa Allura) e ruoli che rievocano molto più il fantasy che la fantascienza, creando uno space-fantasy perfettamente godibile nonostante un’oggettiva mancanza di basi scientifiche.

Volontà, amore, amicizia e spirito di sacrificio sembrano animare i Leoni, nonché Voltron stesso, molto più delle fonti energetiche o dei sistemi tecnologici di molti altri famosi mecha, rendendo la macchina e i suoi piloti delle creature simbiotiche, lasciandosi indietro i deliri pseudo scientifici per portare avanti una storia basata sul senso dell’essere umani.

Si tratta di una serie animata adatta a tutti, che potrebbe però far storcere il naso tanto ai puristi della Sci-Fi quanto agli amanti della serie originale (molto più semplice e lineare), che presenta una varietà di contenuti trattati con tale naturalezza da risultare parte integrante della storia.

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