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“THE EXPANSE” – RECENSIONE

The Expanse - Copertina

Per il nostro appuntamento del mercoledì, vogliamo parlarvi di The Expanse.

Si tratta di una serie di fantascienza in sei stagioni, basata sull’omonima saga letteraria scritta da Daniel Abraham e Ty Franck sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey. La realizzazione è stata affidata a Mark Fergus e Hawk Ostby.

Tutte e sei le stagioni sono attualmente disponibili in streaming su Prime Video.

Siamo nel XXIV secolo e il sistema solare è diviso tra gli interessi politici ed economici della Terra e di Marte, ex colonia degli umani ora resasi indipendente. A farne le maggiori spese sono i Cinturiani, gli abitanti della fascia degli asteroidi e dei pianeti esterni, che sono costretti a condizioni di vita estreme, lottando ogni giorno per ottenere quel tanto di acqua e aria necessari alla sopravvivenza.

Ad accendere la miccia di questa delicata situazione è l’esplosione della Canterbury, una nave cargo su cui è imbarcato il secondo ufficiale James Holden.

Mentre gli scontri tra le forze in gioco diventano sempre più distruttivi, Holden, con un manipolo di improbabili compagni, si impadronisce della nave Rocinante per affrontare una minaccia ancora peggiore: un’entità vivente chiamata Protomolecola.

The Expanse è una serie con delle grandissime potenzialità il cui maggiore punto di forza è senza dubbio l’ambientazione.

Dal punto di vista della realizzazione grafica, infatti, la serie è un vero e proprio capolavoro. Scenografie spettacolari, dettagli curati con attenzione maniacale, scelte tecniche azzeccate e scontri spaziali grandiosi e scenografici sono il leitmotiv presente in ogni stagione.

Anche per quanto riguarda i personaggi non è possibile lamentarsi. La diversità e il tema dell’inclusione sono portati costantemente alla ribalta e rappresentano il culmine principale di ognuna delle trame narrate, pur senza scadere nel “cartello” del politicamente corretto a tutti i costi. Tutt’altro: ogni personaggio si inserisce perfettamente all’interno del contesto, “interpretando” la sua parte senza eccessi. E molto è dovuto alla costruzione dei personaggi stessi, molto ben caratterizzati almeno nelle prime stagioni (ma su questo torneremo tra poco).

La parte relativa alla trama e alle scelte di sceneggiatura solleva invece qualche problema.

Da una parte, infatti, la costruzione della storia è solida e interessante. Appassionante, perfino. Pur essendo una serie prettamente fantascientifica, infatti, al suo interno è possibile ritrovare elementi propri dei thriller, dei gialli investigativi, degli horror, dei romanzi filosofici e persino delle coinvolgenti storie d’amore. Per di più, la parte dedicata allo scontro politico Terra/Marte/Cintura è trattato in modo magnifico, con un’azzeccatissima scelta di tempi nel precipitare degli eventi, nei casus belli sventati e nell’inserimento dei (molto frequenti) colpi di scena che ribaltano tutto all’ultimo istante.

Nell’insieme, quindi, si tratta di un vero successo. Ma.
In effetti c’è un grossissimo “ma”. Ed è rappresentato dal fatto che, da un certo punto in poi, ci si rende conto che le scelte dei personaggi sembrano fatte totalmente a caso.

Più o meno in ogni singola puntata, chi scrive si è trovato a esclamare: “Ma perché? Porca miseria, perché?”. Certo, quelle scelte erano essenziali per portare avanti la storia, che altrimenti sarebbe finita con la stessa velocità di Matrix se Neo avesse scelto la pillola blu, ma da un’opera tanto fantastica dal punto di vista tecnico, ci saremmo aspettati delle motivazioni più valide sul lato razionale.

Ecco, è possibile dire che la sensazione principale che ci ha lasciato ognuna di quelle scelte sia stata quella di “un’occasione sprecata”.

Anche per quanto riguarda i personaggi ci sono dei “ma”.

Come detto poco sopra, sono ben assortiti e, di base, molto ben caratterizzati. Il problema principale è che spesso lo sono troppo.

Prendiamone solo due come esempio, tanto per non rischiare gli spoiler: James Holden (interpretato da Steven Stait) e Chrisjen Avasarala (interpretata da Shohreh Aghdashloo).

Holden è il classico bravo ragazzo che tenta sempre di fare la cosa giusta. Anche quando non si capisce e si ritrova tutti contro, lui fa la cosa giusta. Sempre. Oltre il sentimento e la ragione. Maledettamente sempre. Che si tratti di salvare l’universo o accettare di dividere il suo panino (quando ne potrebbe semplicemente preparare un altro) lui deve essere un bravo ragazzo. Insopportabile. O, come dice Avasarala “Tu sei sempre un cazzo di ottimista”.

Ed ecco il problema del nostro secondo esempio. Abbiamo una donna altolocata, elegante e raffinata che parla sempre in modo forbito, educato, corretto… e infarcendo al contempo ogni sua singola frase con improperi, imprecazioni e parolacce di ogni tipo. Ora, non diciamo che dovrebbe esibirsi in espressioni come perbaccolina o accidentaccio… ma ogni volta che apre bocca è come entrare in una puntata di South Park dedicata a un monologo di Cartman: è semplicemente eccessivo.

Lo stesso discorso si potrebbe purtroppo fare un po’ per tutti i personaggi principali, mentre i secondari (per quanto possano poi assumere maggiore importanza nel prosieguo della storia) almeno da questo punto di vista risultano migliori.

Forse è per questo che la serie è stata cancellata dopo la terza stagione, nel 2018. In seguito, Amazon ne ha acquistato i diritti e commissionato le successive tre, tra il 2019 e 2021. La sesta e ultima stagione è disponibile online dal 10 dicembre 2021.

In ogni caso, secondo noi The Expanse merita un’opportunità. In fin dei conti, nonostante tutti i problemi di cui abbiamo parlato, noi l’abbiamo vista fino alla fine. E voi?

“THE EXPANSE” – RECENSIONE was last modified: Febbraio 9th, 2022 by Arianna Giancola
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