La Marvel stupisce ancora.
È stato un 2021 davvero trionfale per la Casa delle Idee, iniziato a gennaio con il grandissimo successo di WandaVision e chiuso con Spiderman e Hawkeye.
La prima parte della fase 4, seppur con qualche piccola oscillazione in negativo, ma di contro tanti e tanti picchi positivi, ha veramente aperto nuovi scenari per un futuro davvero molto, molto ricco. Il trailer di Doctor Strange nel multiverso della follia ci apre la porta verso un 2022 altrettanto promettente. Ma andiamo con ordine…
Spiderman, finalmente!
Dopo qualche giorno di ritardo, dovuto al fatto che non si trovavano più biglietti da settimane, ho finalmente visto Spiderman – No way home. Premetto subito che, come forse alcuni di voi già sanno, io non amo particolarmente i film di Spiderman del MCU. Non so perché, ma mi rimane sempre quel senso di insoddisfazione a freddo che non se ne va. Probabilmente deriva dal fatto che la trilogia di Raimi resta veramente una gran bella trilogia, che quelPeter Parker è un personaggio davvero costruito e recitato bene e mentre il povero Tom Holland (che è sicuramente un bravissimo attore) dà il volto ad un Peter troppo adolescente, troppo sciocco e immaturo, troppo “bimbo ragno”.
Poi ho capito che, effettivamente, È COSÌ.
Il Peter del MCU è effettivamente un adolescente che ancora non ha compreso la “gravità” del suo potere, che deve affrontare ancora quel percorso di crescita e maturazione per comprendere il suo ruolo nel mondo, per capire anche cosa voglia dire essere un Avenger. E questo percorso si snoda in questi tre film, dove vediamo in effetti Peter crescere assieme ai suoi amici, affrontare i postumi della sfida contro Thanos e la perdita del suo mentore, fino ad arrivare a questo film dove deve fare la scelta più importante e dolorosa, quella che gli farà comprendere cosa vuol dire davvero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Dal “bimbo ragno” di Homecoming, viene ora fuori un giovane Uomo Ragno che è pienamente cosciente della sua missione e di ciò che essa comporta.
Il film merita di essere visto e rivisto, perché una volta – a mio parere – non è sufficiente per coglierne tutti gli aspetti, esattamente allo stesso modo di Endgame. Chi non ha ancora visto il film (ma esiste veramente chi non ha ancora visto il film???), si fermi qui nella lettura di questo paragrafo, perché seguiranno spoiler.
Insomma… Ci avevo preso abbastanza. Da Matt Murdoch che difende Peter dall’accusa dell’omicidio di Mysterio, alla morte di Zia May, alla ovvia presenza di Andrew Garfield e Tobey Maguire e dei diversi villain delle precedenti versioni, che questi venivano da universi differenti e paralleli e che Doctor Octopus lo avrebbe aiutato. L’avevo scritto che ci avrebbe stupito di più non vederli che vederli sullo schermo, tanto che non ho avuto nemmeno da tirare il respiro. Avevo anche indovinato che Strange non aveva più la Gemma del Tempo e che sarebbe stato ostile a Peter, fino ad arrivare a capire che la mano che salva MJ non è quella di Tom Holland, ma quella di Andrew Garfield. Tutto stava a collegarne i diversi fili.
La pellicola ci riesce molto bene e con una certa solenne gravità, quella gravità che deve portare alla maturazione dell’eroe, al suo ergersi solitario in difesa di tutti a costo di sacrificare sé stesso, in questo caso il ricordo di tutti quelli che l’hanno conosciuto per salvare questo universo e tutti gli altri. Non è infatti il momento in cui decide di risparmiare Goblin a renderlo finalmente un eroe, ma quando decide di lasciare che MJ, Happy, Ned, perfino lo stesso Strange dimentichino tutto di lui, così come tutti gli altri, pur di proteggere il Multiverso. Risulta coerente la scelta di inserire le altre versioni di Peter Parker, con gli ovvi siparietti che fanno sempre parte di quella sottotrama comica tipica del MCU, come ad esempio la sfida tra chi è più “fico” con la versione di Maguire che produce da sé le ragnatele, quella di Holland che è stato nello spazio a combattere gli alieni e il povero Garfield che, al loro confronto, ha problemi di autostima: il momento in cui Maguire lo rassicura dicendogli di essere uno “straordinario Spiderman”, cioè un “amazing Spiderman” (come nella sua saga) è davvero divertente.
Parliamo poi dei villain: ognuno di essi ha la sua bella parte, importante, ma Goblin resta davvero ancora il più inquietante di tutti e Willem Dafoe recita davvero una grandissima performance.
Un grande Occhio di Falco.
Non era una serie che aspettavo particolarmente, quella dedicata ad Hawkeye, eppure ha detto la sua davvero alla grande. Ben costruita, sceneggiata e portata avanti in soli sei episodi, in modo da coprire un arco narrativo breve ma coerente per introdurre un personaggio che, a mio parere, sarà determinante per il futuro, ovvero Kate Bishop, per rendere canonico Kingpin e per dare una dignità al povero e bistrattato Clint Barton che, diciamocela tutta, era finora il più sfigato degli Avengers e funzionava quasi meglio come Ronin. Ma ha ragione Kate a dire che se Clint poteva affrontare gli alieni senza poteri straordinari, ma armato soltanto di coraggio, un pezzetto di legno e delle frecce, allora tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per essere degli eroi.
La coppia Barton-Bishop funziona davvero molto bene. Mi lasciano perplessa, però, alcuni elementi del finale. Innanzitutto, mi aspettavo di veder comparire la contessa Valentina Allegra de Fontaine, anche perché Yelena viene convinta in modo quasi troppo facile da Clint; non ho capito bene cosa vogliono fare di Kingpin, ma spero che la serie dedicata ad Echo, e l’introduzione di Matt Murdoch-Daredevil, esplorino questo aspetto; infine è quasi un peccato non poterne sapere di più su Laura Barton-Agente 19. Ho un po’ voglia di una seconda stagione per vedere come vada avanti la trama.
Il Multiverso è un concetto a cui ormai dobbiamo abituarci.
Rilasciato come seconda post-credit e poi come video autonomo, finalmente possiamo gustarci il trailer del prossimo film dedicato a Doctor Strange. Che questo film avesse dei collegamenti con WandaVision e con What if era ormai evidente, ma ciò non toglie che sta generando davvero un’enorme attesa. Il trailer ci mostra delle differenti versioni di Strange, almeno tre. La prima è quella conosciuta finora, poi dovremmo vedere un “defender Strange” e, infine, la versione “dark”, cioè il Supreme Strange visto proprio in What if. È probabile che siano versioni provenienti da universi differenti, ormai è un aspetto che dobbiamo tenere in considerazione. Sono molto curiosa innanzitutto di capire quale sarà il ruolo di Wanda in questo film e come sarà introdotta America Chavez che, ricordiamolo, ha il potere di viaggiare tra i vari universi. Sarà grazie a lei che Strange riuscirà a controllare il Multiverso? Che ruolo avrà Mordo in tutto questo? È un trailer che, giustamente, ci lascia con molti interrogativi, ma che mostra un film che sembra davvero molto promettente.
Non ci resta che aspettare dunque il prossimo anno che, tra serie e film, si prospetta ricco di spunti. Sono tante le serie che partiranno, da Ms. Marvel a She Hulk, passando per Moon Knight e per la seconda stagione di What if, senza dimenticare i film che saranno, oltre al già citato Strange, Thor: love and thunder e Black Panther: Wakanda forever.
Be’, buon 2022 a tutti noi!