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“L’ULTIMA FATA DI TAHT” DI VALERIA GIACOMELLO – RECENSIONE

written by Salvatore Di Genua Dicembre 21, 2021
L'ultima fata di Taht - Giacomello - copertina

Valeria Giacomello è nata a Milano nel 1960, si definisce anarchica per vocazione e lettrice accanita per scelta. Lavora come cronista per diverse testate locali, collabora stabilmente come giornalista freelance per il quotidiano “Il Giorno” ed è membro direttivo dell’Associazione Centro Donne, dedicato all’incontro e alle relazioni tra donne.

L’ultima fata di Taht, suo esordio come autrice, viene pubblicato nel maggio del 2021 dalla casa editrice Porto Seguro.

Alex è uno scrittore dal futuro radioso fino a quando Cristina, la sua fidanzata, non viene uccisa davanti ai suoi occhi. Distrutto, rinuncia alla scrittura, si abbandona all’alcol e si rintana nella metropolitana, sempre alla stessa fermata, quella dove gli hanno portato via la sua compagna di vita.
Ed è proprio qui che incontrerà Mahiar, una donna strana, con l’aspetto di una bambina e dal grande appetito, che si rivelerà di essere l’ultima fata di Taht, il suo mondo, in missione per salvare la sua terra e anche quella di Alex, tra loro unite da un antico legame.
Assieme intraprenderanno un lungo viaggio, affrontando pericoli e nemici di entrambi i mondi alla ricerca di antiche reliquie e stringendo patti con antiche divinità, con l’unica speranza di essere ancora in tempo.

Il lettore si trova ad affrontare un testo dalla trama complessa, in cui sono presenti sia elementi tipici della fantascienza, come l’esistenza di mondi paralleli e “l’uomo proveniente da un altro tempo”, sia il classico fantasy, con creature legate agli elementi come Tibuk lo gnomo, buffo e simpatico compagno di viaggio di Alex e Mahiar che sarà loro di grande aiuto durante il viaggio, o i loro antagonisti troll provenienti da un’altra dimensione.

Se la trama può risultare ricca di intrecci e legami, che porteranno a un finale sorprendente e aperto (non è ancora presente la data d’uscita di un seguito, ma si capisce che la storia non è finita con questo capitolo), la narrazione e i dialoghi risultano invece semplici, omogenei tanto che, se non fosse per la differenza di sesso tra i due personaggi principali, spesso si farebbe quasi fatica a comprendere chi dei due stia parlando.

Questa scelta dell’autrice, però, permette a un pubblico più vasto di poter approcciare il suo romanzo. Se L’ultima Fata di Taht è infatti inseribile nel genere young adult, è comunque possibile consigliarlo anche a un pubblico di ragazzi e di adulti, a lettori forti, ma anche chi è alle prime armi con questo genere.

Di certo, in molti si affezioneranno allo sfortunato Alex che, nonostante la difficoltà nel riprendersi dal suo trauma, non si arrende e continua a combattere, cercando di superarlo anche grazie alla sua nuova amica fata.

Da parte sua Mahiar, per quanto si senta sola e in perenne difficoltà, lotta con tutte le proprie energie mostrando, capitolo dopo capitolo, una forza strabiliante.

Nel corso della storia, il lettore incrocia anche diversi personaggi storici realmente esistiti e visiterà alcuni dei luoghi più interessanti del pianeta, come la Scozia, ad esempio. Ma si tratta, in ogni caso, di personaggi secondari, quasi delle macchiette, descritti appena l’indispensabile, quel tanto che basta per sentirsene trascinati.

Particolarmente apprezzabili, all’interno del testo, sono non solo la costruzione della ricerca delle Pietre del Potere, ma anche (o, forse, soprattutto) la gestione degli scontri e delle battaglie, epiche ed evocative nel loro svolgimento. 

Lo stile narrativo è pulito, essenziale e coinvolgente, i personaggi ben caratterizzati, la trama complessa eppure gestita in modo singolarmente apprezzabile… insomma, L’Ultima fata di Taht è una lettura che ci sentiamo di consigliare a chiunque sappia apprezzare gli intrecci complessi, la presenza di tante tante storie unite tra loro e, soprattutto, a chi avrà la pazienza di attendere il prossimo capitolo.

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