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“THE MONSTERS CIRCUS” DI VALENTINA PALOMBA – RECENSIONE

written by Linda Talato Novembre 29, 2021
The Monster Circus - Palomba - Copertina

William è il dottore di un paese che potrebbe essere il vostro.
Abituato a essere qualcosa, vive la propria vita dimenticando di essere qualcuno. Quando in paese arriva il circo, la sua vita viene sconvolta e lui rimane profondamente  affascinato da una figura mitologica, la Diva, un’arpia moderna metà donna e metà mostro. La Diva si rivela tanto affascinante quanto pericolosa e complessa, perché la sua essenza è costituita da due donne in un solo corpo.
È anche misteriosa e William non si darà pace fino a che non riuscirà a svelare il suo segreto.
Intanto, si rende conto che i membri del circo sono più mostri che animali e, con sua grande costernazione, sviluppa nei loro confronti una profonda affinità.
Abituato ad avere a che fare con pazienti e malattie, si renderà conto che la diversità di quegli esseri non ha nulla di anomalo e che lui stesso ne è parte.

Valentina Palomba, classe 1991, ha pubblicato The Monsters Circus nel 2020 con Brè Edizioni.

Dobbiamo dire che queste poche righe bastano per accendere la curiosità, se non fosse per la difficoltà di lettura: il romanzo è infatti un’unica lunga filastrocca. E il genere è, appunto, dark fantasy in filastrocca.

Sia chiaro, l’autrice e la casa editrice spiegano sin dall’apertura di cosa si tratti e perché abbiano voluto investire in un’opera dall’indiscussa originalità, ma di – teoricamente – difficile commerciabilità e lanciano una sfida al lettore: “sarete coraggiosi quanto noi?”

Lo siamo stati. Abbiamo letto fino in fondo – sono poco più di 300 pagine – e dobbiamo dire che abbiamo provato sentimenti contrastanti.

Va detto che la nota autore presenta la storia come una favola per adulti, ma non siamo del tutto d’accordo con questa definizione.

The Monster Circus, per certi versi, ci ha ricordato Nightmare Before Christmas, il film del 1994, e considerando poi l’epilogo “fiabesco” e latore di un messaggio positivo, riteniamo che si tratti di una lettura adatta anche a un pubblico meno maturo.

Venendo al testo in sé, si tratta senza dubbio di un’opera molto curata (praticamente assenti i refusi) e il nostro plauso va all’indiscussa capacità dell’autrice di scegliere le parole per comporre rime: non si tratta solo di un modo originale di scrivere, ma deve essere supportato anche da una notevole capacità linguistica e da un lessico piuttosto esteso.

Non nasconderemo, tuttavia, che una lettura di questo tipo non è per nulla facile per chi sia abituato ai romanzi “tradizionali”. Difficile anche trovare una forte caratterizzazione dei personaggi che, per esigenze del testo, risultano sempre un po’ abbozzati per cui si fa fatica ad affezionarsi a essi.

Stesso discorso per l’ambientazione.

Di positivo c’è, però, che si tratta senza dubbio di una lettura scorrevole, molto più di un qualsiasi romanzo “standard”, quindi non porterà via un tempo eccessivo e potrebbe costituire un ottimo intermezzo tra una lettura e l’altra di storie più impegnate, anche se forse questo non è il termine più adatto, visto che anche in The Monster Circus, Palomba ha messo un bel po’ di impegno.

Ecco, su questo punto diremmo che ci piacerebbe davvero vedere l’autrice sperimentarsi in un’opera “standard”, dove, secondo noi, viste le sue capacità, potrebbe dare davvero molto.

Come dicevamo sopra, ci sentiremmo di consigliarla sia agli adulti che ai più piccoli, ma sempre a lettori appassionati del genere.

Sarete coraggiosi?

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