Eleonora Zaupa, nata a Valdagno in provincia di Vicenza nel 1994, dopo aver seguito corsi di fumetto al Dalì Arts e di scrittura creativa nel 2012 inizia la sua carriera di scrittrice.
Nel 2017 pubblica The Vampire Shadow per Lettere Animate, l’anno successivo Infernal in autopubblicazione. Nel 2020, per Psiche 2 il saggio L’Antica Magia Norrena – Trolldòm e, sempre lo stesso anno, a seguito della vittoria del premio letterario Kipple2020, la stessa casa editrice pubblica il suo romanzo Giallo Come il Cielo.
Legata all’esoterismo, nell’ambiente è conosciuta come Dèvera Blackmind e nel 2018 ha pubblicato con questo pseudonimo Vademecum Esoterico per Anguana Edizioni, nel 2019 Il Compendio della strega e nel 2020 Guida completa alla tavola Ouija.
Oggi parleremo di Erkalya: L’alba delle tenebre.
Uscito nel gennaio 2021, è la storia di una ragazza senza memoria che si risveglia in una città dove tutti gli abitanti sono stati uccisi. Nella più totale confusione, conoscerà Andrael, un cavaliere del drago con una missione da compiere che metterà da parte per aiutarla.
Durante il loro viaggio incontreranno nani, viverne, draghi ed esseri oscuri creati dalla magia e la ragazza scoprirà, poco alla volta, che le persone a lei vicine le stanno nascondendo un importante segreto che però, alla fine, verrà a galla.
Erkalya: L’alba delle tenebre fa parte di una duologia, il cui secondo volume, L’alba del caos, è già disponibile in libreria. L’opera è un young fantasy, sicuramente apprezzabile da un pubblico compreso tra i quattordici e i vent’anni.
Il romanzo è ambientato ad Erkalya, un mondo simil-medievale generato dalla fantasia di Eleonora Zaupa e di cui troviamo informazioni sparse all’interno della narrazione.
Tra i capitoli, infatti, l’autrice inserisce frammenti di libri delle biblioteche del regno, un modo originale e per nulla invadente di inserire dettagli. Questa scelta, infatti, non interferisce con la storia e non l’appesantisce, riuscendo comunque a colmare eventuali curiosità su Erkalya come il passato del regno, le razze e il mito fulcro del romanzo.
La narrazione è lineare, classica del fantasy con il viaggio dell’eroe, le sfide da affrontare e la crescita dei protagonisti. Ci sono momenti di tensione, scontri e combattimenti, momenti di confronto e di scelta tra il bene o il male e altri ancora, imbarazzanti e in apparenza fuori luogo, come l’avvento della Viverna Grigino.
I personaggi seguono un’evoluzione lenta e costante; forse la protagonista, di cui potremo immaginare il nome di capitolo in capitolo, risulterà più lenta e subirà anche delle interruzioni forzate, in più di un’occasione l’autrice sembra nasconderle o non farle capire la sua vera natura, ma riesce comunque a essere un personaggio coinvolgente.
Tra tutti, Andrael è forse il personaggio più definito e coerente: cerca di essere giusto, anche nella situazione più disperata o con le creature meno affidabili; mette in gioco se stesso e sacrifica la propria missione a fronte di un bene superiore. Arriva persino al punto di mentire alla ragazza per difenderla.
Altra figura di spicco è senz’altro Jhers, un Kroagal che si dimostrerà diverso da tutti gli altri… ma, per quanto affascinante, non ci soffermeremo su di lui per evitare spoiler e rovinare la sorpresa.
Tuttavia, sono molti i personaggi e tutti dovranno scegliere la propria fazione. Qualcuno si pentirà e tornerà su suoi passi; altri sceglieranno la via più semplice e altri ancora seguiranno la via dell’amicizia: una continua guerra che ci porterà poco alla volta vicini alla verità sulla protagonista… e il lettore non resterà affatto deluso.