Silvio Coppola, nato a Salerno, è un musicista, giornalista e conduttore radiofonico e, attualmente, ha un suo spazio sul Blog della Musica dove parla di artisti, della loro vita e di canzoni.
Daniel Dante e la compagnia del Lumen Magico, primo capitolo di una saga pubblicata con la casa editrice La Ruota Edizioni il 30 ottobre 2020, sancisce il suo esordio tra gli autori del genere fantastico.
Nella Venezia dei nostri giorni vive Daniel Dante, un ragazzo di undici anni un po’ introverso, molto intelligente per la sua età, che scopre per caso di possedere un grande potere. Aiutato dai suoi amici della Compagnia del Lumen Magico, la sua famiglia e persone di spicco del passato come Vivaldi, Casanova e soprattutto Veronica Franco, sua guida in quest’avventura, Daniel affronterà un potere oscuro proveniente da un luogo e un tempo remoti per la salvaguardia dell’umanità.
In questo primo romanzo della saga, molto vicino al genere weird fantasy (la copertina realizzata da Valentina Modica è davvero accattivante per gli effetti, la scelta dei colori e il richiamo a una saga fantasy come quella di Percy Jackson per lo stile) i lettori verranno catapultati a Venezia, ne conosceranno e riconosceranno i luoghi più importanti, come Piazza San Marco o la Biblioteca Nazionale Marciana, e ne scopriranno di nuovi, come Calle larga XXII marzo (a cui l’autore è molto legato e, leggendo le note finali, scopriranno il perché).
Un libro da consigliare ai ragazzi di dieci o undici anni che raccoglie viaggi nel tempo, creature appartenenti alla mitologia come nani e sirene e un popolo proveniente dalle stelle, un miscuglio per nulla noioso e ben legato da Silvio Coppola.
Ci sono, è vero, degli elementi che potrebbero risultare complicati per chi non è abituato a leggere molto: l’autore, infatti, in più occasioni tende a dilungarsi in spiegazioni su eventi passati o non raccontati dai personaggi, rallentando troppo, a volte, la narrazione. Nonostante questo, chi avrà la pazienza di andare fino in fondo troverà una piacevole avventura.
Il suo protagonista, Daniel Dante, è un ragazzo dal grande potenziale e con una bella parlantina sebbene, forse, l’autore non gli conceda il tempo per un’evoluzione graduale e quando il ragazzo scopre di essere lui il Prescelto, la sua mutazione risulta troppo drastica e improvvisa. Questa maturazione così repentina risalta in modo abbastanza negativo, togliendo forza a un personaggio che, altrimenti, sarebbe stato davvero di tutto rispetto.
Tutt’altra storia per quanto riguarda Veronica Franco, il personaggio più carismatico dell’opera. Avventurosa, sicura e intelligente, è stata una bella sorpresa lo scambio di poesie tra lei e Marco Venier, presente nella storia e suo amante, perché avviene nella situazione adatta. Altro punto a favore della Franco, ma anche di altri personaggi del passato, è il linguaggio utilizzato: anche se in epoche diverse, parlano tutti in modo abbastanza simile, con poche regole grammaticali scelte apposta per non appesantire il testo e renderlo scorrevole e adatto a tutti.
Un altro personaggio di spicco è sicuramente la professoressa di matematica Penelope Pomposelli, che a chi scrive ricorda vagamente Dolores Umbridge, uno dei personaggi più odiosi della saga di Harry Potter. Anche lei, infatti, sotto un sorriso di cortesia cela un’anima da arpia e proprio per questo speriamo di rivederla anche nei prossimi capitoli di questa saga.
Tanti altri personaggi attendono il lettore, c’è ancora tanto da scoprire su alcuni e, soprattutto, bisogna risolvere il mistero del finale, ovviamente aperto, che lascia presagire nuove, grandi e interessanti sfide.