Bentrovati amici di Universo Fantasy.
Torniamo a parlare di Maurizio Cometto e della sua pentalogia Il Libro delle Anime con La Città delle Anime, il secondo volume della saga, pubblicato da Delos Digital nella collana Odissea Fantasy.
Se avete perso la recensione del primo volume, L’Aliante Scomparso, potete trovarla qui e se non lo avete ancora letto, occhio agli spoiler!
Alla fine del primo romanzo avevamo lasciato Michele e Lucetta a cavallo di Poiana, lanciati verso l’ignoto dopo la sconfitta della Madama Gracchiante, avvenuta anche grazie all’intervento di Riccardo, il padre del ragazzo.
Il viaggio di Michele e della Mnis termina nei pressi di una strana città, abitata da esseri luminosi, chiamata la Città delle Anime.
Con loro grande sorpresa, i due giovani scoprono che ognuno di quegli esseri ha passato lungo tempo della propria esistenza in grandi strutture chiamate Sognatori sognando, appunto, la propria vita nel mondo in cui è nato Michele e risvegliandosi, al termine di quella vita, nella Città delle Anime.
Prima di poter affrontare le nuove e terribili prove che li aspettano, Michele e Lucetta dovranno riuscire a comprendere molto di questo nuovo mondo, in modo particolare il precario equilibrio di potere tra le anime Sognanti, le anime Brillanti e quelle Reiette.
Ma il tempo stringe e le cose da apprendere sono molte, forse troppe, prima di poter partire verso il settimo anello e la Coda dello Scorpione, luoghi oscuri che custodiscono la risposta a molti misteri.
Cambio di stile e di ritmo per Maurizio Cometto.
Abbandonata la più solare, per quanto comunque pericolosa, Valframés con i suoi Mnis, Michele e Lucetta si ritrovano in un ambiente completamente diverso.
Sicuramente più affascinanti e complessi, la Città delle Anime e i suoi abitanti sono anche più cupi. Al di là delle luci scintillanti che confondono lo sguardo, c’è una corrente di oscurità costante, una tensione continua scaturita dalle lotte di potere e dallo squilibrio fra le anime.
Tanto la società dei Mnis era inclusiva e unita, tanto più forte sembra la stratificazione delle anime, ognuna chiusa nelle proprie convinzioni e nelle “verità assolute” del Libro delle Anime, fonte sia di speranza che di malcontento.
Questa dicotomia sociale è anche rappresentata a livello fisico, grazie alla contrapposizione tra il lucente Palazzo delle Lucciole, centro dei poteri politico, religioso e militare, e il minaccioso Palazzo delle Ombre, oscura e temuta dimora dell’ultimo riposo delle anime.
L’alternanza tra luci e ombre si ripresenta anche nei vari personaggi, in modo particolare nei tre rappresentanti dei poteri dominanti: il Cardinale, il Ministro e l’Uomo Scintillante.
La penna dell’autore riesce a tratteggiarli in modo incredibilmente approfondito, riuscendo a trasmettere la loro vera essenza al di là della luce scintillante che acceca e confonde.
Si tratta di creazioni originali e profondamente sfaccettate, forse tra le più curate incontrate negli ultimi anni, un costante promemoria della differenza tra apparenza ed essenza.
Al loro confronto, persino Michele, il protagonista, sembra impallidire.
D’altra parte anche questo fatto ha un peso e un senso all’interno della storia.
Il ragazzo, infatti, che nella prima parte aveva semplicemente “vissuto” la propria avventura, in questo secondo capitolo è costretto a cercare una nuova dimensione del proprio sé. Deve scendere in profondità nella propria psiche, imparare a guardare – e affrontare – il mondo che lo circonda con uno spirito diverso, più adulto, se proprio dobbiamo definirlo, senza tuttavia perdere la capacità infantile di penetrare la verità.
Il secondo romanzo di questa pentalogia è, per il protagonista, un momento di transizione, un punto di partenza, un momento di comprensione in cui dovrà raccogliere le forze per iniziare, davvero, il proprio viaggio, quel viaggio dell’eroe che fino a questo momento è stato solo preparato.
E lo stile di Maurizio Cometto si adatta a questo mutamento, abbandonando i toni più leggeri, creando azioni più serrate eppure, allo stesso tempo, più intime e meno appariscenti.
L’intero libro è permeato da una sottile linea di tensione crescente, da un precipitare non tanto degli eventi – per quanto questi di certo non manchino – quanto della consapevolezza di Michele e Lucetta, che in questa parte interpreta il ruolo della Vate, essenziale eppure sibillina.
Il lettore si ritrova così a percepire l’urgenza, il bisogno di procedere e di agire ma, allo stesso tempo, la necessità assoluta di fermarsi, guardarsi intorno e comprendere.
Si tratta di un secondo capitolo davvero stupefacente, che sicuramente potrà catturare e affascinare anche chi non abbia particolarmente apprezzato il primo volume.
La Città delle Anime è un esempio perfetto di evoluzione stilistica e psicologica, il naturale prosieguo del viaggio iniziato nel mondo più solare dell’infanzia che cede il passo ai dubbi, all’insicurezza e anche alla forza dell’adolescenza. E che vi lascerà con il prepotente desiderio di scoprire il seguito.
Non dovrete comunque attendere a lungo: il terzo capitolo uscirà infatti il 13 luglio. Non perdete quindi la recensione della prossima settimana, perché Universo Fantasy lo recensirà in anteprima per voi!