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LA FELICITÀ NEGLI ATTIMI TENEBROSI: IL TEMA DELLA DEPRESSIONE IN HARRY POTTER

HP depressione

«Non ho mai avuto un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato» cit. Guy de Maupassant

Sono trascorsi oltre vent’anni da quando J.K. Rowling ha pubblicato Harry Potter e la Pietra Filosofale, vent’anni in cui milioni di lettori sono stati incantati dalla sua magia. Questo perché, come ben sappiamo, la scrittrice è stata in grado di creare una storia con un intreccio narrativo che fonde presente, passato e futuro ma, soprattutto, perché ha inglobato il mondo fantastico da lei ideato nel mondo che tutti conosciamo.

Infatti, la sua peculiarità determinante è la padronanza del linguaggio diretto che affronta contemporaneamente tematiche etiche, morali e, sopra ogni cosa, la continua lotta nell’«affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che è facile» – come direbbe Silente – attraverso un viaggio nella psiche di ogni personaggio rappresentato.  

La magia, nel mondo magico, è l’elemento che racchiude in sé ogni aspetto della vita quotidiana. Ogni mago o strega esercita i propri poteri attraverso incantesimi che sono influenzati da stati d’animo, desideri, impulsi e necessità.
La maggior parte degli incantesimi sono “pratici”, ovvero utilizzabili sugli oggetti. Un incantesimo per ogni situazione possibile e immaginabile per facilitare le attività quotidiane. Altri, invece esercitano la forza di volontà.
Nello specifico, questi ultimi sono la rappresentazione fantastica del nostro intento e il benessere o malessere del mago ne determinano la riuscita.

Per capire questo concetto è sufficiente pensare ai personaggi di Merope Gaunt e di Ninfadora Tonks.
La prima viveva in uno stato di prostrazione e avvilimento costanti e la sua magia ne risentiva al punto da non riuscire a eseguire neanche il più semplice degli incantesimi domestici.
Tonks, invece, nel momento più oscuro della sua vita, quando si lascia sopraffare dalla tristezza, dalla preoccupazione e dal dolore, perde la capacità di modificare il suo aspetto, elemento che, peraltro, non era neppure legato all’uso di una bacchetta ma che faceva parte della sua essenza più intrinseca.

Nel considerare tutti gli incantesimi adoperati dai protagonisti, il dolore è forse il sentimento più rappresentato nella storia, vissuto e affrontato in modo differente.
Come rappresentata dalla scrittrice, la vita nel mondo magico tanto quanto nel mondo reale è costellata di difficoltà. La stessa Rowling ha raccontato delle proprie fatiche, dei propri insuccessi, dei propri dolori e fallimenti.

«Non potreste mai fallire su tutta la linea come feci io, una certa dose di fallimento nella vita è inevitabile. È impossibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno che non viviate in modo così prudente da non vivere del tutto – in quel caso, avrete fallito in partenza.» (cit. Discorso pronunciato dalla scrittrice ai neolaureati di Harvard, nel 2008 video completo pubblicato da Harvard Magazine)

I fallimenti, nei soggetti più sensibili, distruggono la serenità interiore e possono indurre in uno stato di disagio e problematicità: la depressione.

Ma perché ne vogliamo parlare? I veri fan sanno che la stessa autrice ha sofferto di questa patologia. E qual è l’allegoria che la Rowling ha sfruttato per rappresentarla? Il Dissennatore, “Dementors” in lingua originale.

Priva di volto e gelida, questa è la creatura più oscura e temibile del mondo magico. In grado di distruggere la mente e indurre alla morte con un “bacio” che strappa via l’anima. L’azione intima più dolce e amorevole tra due esseri umani che si amano, proclamatrice di morte.

I Dissenatori sono in grado di rievocare i peggiori dolori e sofferenze che ci portiamo dentro, così da inabissare la forza e il coraggio che si annidano in ognuno di noi. Risucchiano letteralmente la voglia di vivere e si nutrono di disperazione.

E la Rowling l’ha rappresentato nel modo migliore. La depressione, infatti, è un disturbo che agisce con gli stessi meccanismi, portando a un umore depresso, a una sensazione di vuoto o irritabilità e a una marcata tristezza quasi quotidiana, tanto che l’atteggiamento e i pensieri sono sempre negativi. La depressione, inoltre, è spesso accompagnata da alterazioni fisiche, fisiologiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo. Un vero e proprio dolore di vivere: nulla è più in grado di arrecare gioia, serenità o pace per contrastare il malessere.

In Harry Potter, l’unica arma in grado di contrastare il Dissennatore/Depressione, in cui albergano la disperazione, il senso di inadeguatezza e l’insostenibilità dell’essere, è il Patronus. L’Incanto Patronus: la gioia, il ricordo più felice che risiede in ogni essere umano. Rievocazione luminosa, calda, accogliente, che non è in grado di distruggerlo ma solo di allontanarlo, così come la “felicità” non è la cura ma la prevenzione della depressione, un’emozione in grado di contrastare i momenti bui e di sconforto totale. Un’ancora di salvezza per permetterci di aggrapparci alla vita stessa.

Dunque, uno dei messaggi più importanti è che “La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda… di accendere la luce” (cit. Silente, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban). Un incoraggiamento a trovare la forza dentro di noi e affrontare i propri demoni. Confrontarci con l’oscurità e resistere ad essa.

Una creatura malvagia che spegne ogni sentimento positivo è senz’altro la migliore rappresentazione della sindrome trattata. Nella letteratura fantastica ne esistono diverse rappresentazioni, ma abbiamo ritenuto maggiormente significativa questa della Rowling.

Le cause che inducono a soffrire di depressione possono essere riassunte in tre fattori:

La depressione è spesso sottovalutata come patologia. Sappiamo che, con il sostegno adeguato di un professionista, la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata molto efficace per la cura della depressione.

Quindi ricordate: «Occorre notevole ardimento per affrontare i nemici, ma molto di più per affrontare gli amici!», non abbiate timore nel chiedere aiuto ai vostri cari, non siete soli!

Per chi volesse approfondire i temi della depressione qui accennata, potete consultare:

LA FELICITÀ NEGLI ATTIMI TENEBROSI: IL TEMA DELLA DEPRESSIONE IN HARRY POTTER was last modified: Aprile 16th, 2021 by Stefania Sottile
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