Sono passati quarant’anni dalla prima pubblicazione de “La Storia Infinita” di Michael Ende (titolo originale in tedesco “Die unendliche Geschichte”) a cura della casa editrice Thienemann Verlag di Stoccarda. Questa è una storia che ha fatto appassionare milioni di lettori in tutto il mondo e che è stata tradotta in oltre quaranta lingue. Considerato un classico della letteratura fantastica dedicata ai giovani lettori, nel nostro Paese arrivò pochi anni dopo, nel 1981, grazie all’edizione della Longanesi.
Ma perché pensiamo che debba essere letto almeno una volta nella vita? Da molto tempo si parla di questa straordinaria storia e del suo potere psicosociale. Certamente, il successo dell’omonimo film del regista nonché sceneggiatore tedesco Wolfgang Petersen ha contribuito a far conoscere il romanzo, ma il film del 1984 in realtà non narra l’intera storia, bensì solo la prima parte (e sappiamo che lo stesso Ende non restò particolarmente soddisfatto della trasposizione cinematografica).
Fiduciosi che conosciate la trama, andiamo dritti al punto.
“La Storia infinita” ha il potere di far immergere il lettore, attraverso una dimensione concreta, nella realtà di un altro lettore. Ci ritroviamo a essere lettori che vivono le stesse emozioni del protagonista, un lettore anch’esso, che viene letteralmente catapultano dentro un’avventura fantastica che emoziona dalla prima all’ultima pagina. Si tratta inoltre di un libro che necessita di attenzione, poiché insegna quanto importante sia non rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere (come direbbe Albus Silente!), quanto determinante per la propria crescita psicosociale sia affrontare i propri disagi, i propri problemi, i propri malesseri. È una storia dal significato molto chiaro: non bisogna aver paura di affrontare le vicissitudini della vita di ogni giorno, di riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni, di vivere scegliendo sempre il “bene” piuttosto che il “male”.
Viviamo in un mondo in cui il fantastico viene spesso considerato una sorta di rifugio sicuro nel quale sprofondare senza assumerci le nostre responsabilità, un momento di evasione, piuttosto che un porto sicuro nel quale fermarci e riflettere su noi stessi. In realtà, è proprio questo il potere terapeutico che cerchiamo di divulgare. L’immedesimazione, il sacrifico, la lotta tra ciò che è giusto fare e ciò che dovremmo fare: questi sono tutti temi che La Storia Infinita racchiude in sé.
All’epoca, questo romanzo è stato molto criticato (non dimentichiamoci che sono gli anni della Guerra Fredda e che Berlino è divisa in due dal muro), ma il suo significato oggi è attuale come allora. Quest’ultimo arriva dritto nelle menti del lettore: non restare intrappolati nel mondo della fantasia, ma scegliere di vivere (e sopravvivere) facendo del proprio meglio e cercando di essere “migliori” in questo mondo e in questa società che è promotrice di continui conflitti e difficoltà.
La Storia infinita ha insegnato a milioni di lettori in tutto il mondo ad avere il coraggio di non rinunciare mai ai propri sogni, di lottare con tutte le proprie forze per realizzarsi, senza accettare compromessi. Ha mostrato a tantissimi ragazzi come credere in sé stessi e farsi promotori di speranza e soprattutto di cambiamento. Ha dimostrato che chiunque può commettere errori, ma bisogna avere la forza e la determinazione per risollevarsi e guardare avanti e che, qualunque siano le difficoltà, non bisogna mai smettere di credere nella vita, non bisogna mai smettere di amarla, non bisogna mai smettere di migliorarsi.
Chiunque, leggendo questa storia, potrà immedesimarsi e cogliere l’essenza dei significati celati tra le righe: equilibrio, coraggio, determinazione, intraprendenza, esplorazione di sé e confronto sono i temi sui quali questo romanzo ha radicato la propria fama.
Sono tutti argomenti che permettono al lettore di attuare un percorso interiore di cresciuta personale, accompagnandolo durante la trasformazione e il passaggio all’età adulta.
Se non avete ancora avuto la possibilità di conoscere questa splendida opera, vi invitiamo davvero a leggerla, perché ne vale la pena e non importa quanti anni abbiate: riuscirà comunque a conquistarvi. Se invece vi sentite più a vostro agio con i film (nonostante le molteplici differenze con l’opera letteraria), vi ricordiamo che Netflix ha da poco inserito La storia infinita nella sua programmazione, per la gioia dei bambini da 0 a 99 anni.
2 comments
Ho letto parte del libro e lo trovo noioso e modesto! Il suo successo credo sia dovuto alla voglia di rifugiarsi nella fantasia! La vita reale e’ anni luce distante dai presunti insegnamenti morali di questo libro che rappresenta in un certo senso l’ impotenza di reagire al male e perdersi nel nulla! Cosa alla quale non c’e’ rimedio. Questo libro e’ un fallimento e piace al lettore medio che lo vede come una favola! Ma non capisce che non insegna niente!
Per la prima volta sento parlare del libro Michael Ende deve essere sicuramente interessante.Io per la Trasformazione ho seguito Osho che però non si limita a leggere un libro.