Noi siamo ciò che vogliamo.
Noi siamo ciò che pensiamo.
Il futuro dipende dalle scelte che compiamo nell’oggi.
Siamo noi i fautori del nostro destino.
Ghimely e lo specchio d’Altrove è un romanzo fantasy, scritto a quattro mani da Loriana Lucciarini e Sabrina Cau, pubblicato da La Strada per Babilonia e destinato principalmente a un pubblico di Young Adults.
Il romanzo si inserisce all’interno di un progetto formativo che spinge i giovani lettori ad acquisire lezioni sulla propria autostima, sul coraggio e sull’accettazione dei propri difetti attraverso l’identificazione con i protagonisti della storia.
Dato il messaggio veicolato, il contesto e i destinatari dell’opera, la veste fantasy è stata sicuramente la scelta più adatta non solo per la capacità intrinseca di colpire l’immaginazione e l’alto livello di sospensione dell’incredulità che sottende, che sono caratteristiche precipue del genere, ma anche, e soprattutto, perché da molti anni il fantasy, nelle sue varie forme, si è ampiamente affermato come valido strumento didattico e terapeutico.
L’opera, come abbiamo detto, è rivolta principalmente ai giovani di ambo i sessi tra i dieci e i quattordici anni, un pubblico, quindi, che vive la complicata fase della preadolescenza. Si tratta di un periodo in cui si vivono profondi cambiamenti fisici e psicologici che possono essere difficoltosi da affrontare. È il momento in cui il bambino perde la fiducia incondizionata nel mondo e tende a mettere in discussione ogni figura, ogni fatto e ogni regola e, allo stesso tempo, si ritrova ad affrontare mutamenti inaspettati, che portano spesso a delle forme di disagio nei confronti del proprio sé fisico e psichico.
Il preadolescente si ritrova quindi in una sorta di “bolla di isolamento” che comporta una serie di insicurezze troppo di frequente alimentate dal confronto con i coetanei.
Ogni ostacolo affrontato dai protagonisti è caratterizzato dall’acquisizione di una diversa e importante consapevolezza sul proprio sé: Sei qui perché qui devi essere. Tutto ciò ti sta preparando al cambiamento, o anche Gli ostacoli e la vita fanno parte entrambi di un’unica storia fantastica, che vale la pena vivere, andando a costituire una sorta di decalogo di incoraggiamento, un piccolo manuale di training autogeno per preadolescenti. E anche se, talvolta, il tono delle frasi può suonare eccessivamente paternalistico, si tratta sicuramente di un’opera di alto valore, che porterà i lettori a riflettere su se stessi e sulle proprie caratteristiche, a considerare le proprie “imperfezioni” con maggiore indulgenza e a valutarle con una prospettiva più equa e realistica.