Bentrovati lettori e appassionati!
Oggi vogliamo presentarvi la prima stagione di un anime che ci sta tenendo letteralmente incollati allo schermo: Overlord, tratto da una serie di light novel scritte da Kugane Maruyama e illustrate da so-bin a partire dal 2012.
A partire dal 2014 è stato realizzato un adattamento manga da Hugin Miyama e, tra il 2015 e il 2018, è andato in onda l’anime (in tre stagioni) prodotto da Madhouse e trasmesso in streaming da Crunchyroll.
In Italia la light novel e il manga sono editi da J-Pop, mentre l’anime è stato acquistato da Yamato Video.
DMMO-RPG. È un genere di videogioco che emula il mondo reale in quello virtuale. Yggdrasil. Dalla sua uscita nel 2126 questo titolo si distingue dagli altri DMMO-RPG sviluppati grazie alla sua vasta mappa di gioco e all’eccezionale libertà dei giocatori, rendendolo incredibilmente popolare nel Paese del Sol Levante. Ora, a dodici anni dal lancio, Yggdrasil si sta dirigendo verso la propria fine.
Così parte “La fine e l’inizio”, la prima puntata di questo piccolo capolavoro moderno dall’ambientazione più classicamente fantasy che si possa immaginare.
Satoru Suzuki è il classico colletto bianco giapponese, la cui vita, senza una famiglia, si riduce a lavoro e videogiochi. Ma all’interno di Yggdrasil, il popolare videogioco, è Momonga, il capo della potente e imbattuta gilda Ainz Ooal Gown e sovrano della Grande Catacomba di Nazarick.
Yggdrasil, però, sta per essere chiuso e i suoi server spenti. Momonga, in preda alla malinconia, rimane l’unico loggato nel gioco per assistere ai suoi ultimi istanti di vita. Un secondo prima dello spegnimento chiude gli occhi, immerso nei ricordi delle imprese sue e dei suoi compagni, ma quando li riapre scopre di essere ancora nel gioco.
Capisce di essere bloccato lì quando si rende conto che gli NPC (Non Player Character – in italiano PNG, Personaggio Non Giocante) programmati dai suoi amici e guardiani di Nazarick, ora vivono di vita propria e agiscono, parlano e pensano in modo autonomo.
Scopre anche di essere stato catapultato insieme agli NPC e all’intera Catacomba in un mondo nuovo e decide quindi di assumere il nome di Ainz Ooal Gown (lo stesso della gilda) e di renderlo famoso in queste nuove terre, con la speranza di incontrare giocatori che abbiano subito la sua stessa sorte.
Gli NPC che gli sono rimasti fedeli lo accompagnano quindi nelle sue avventure, dove capiranno presto che i veri mostri non sono gli orchi o i goblin, ma gli esseri umani.
La storia è il più classico degli Isekai, un sottogenere del fantasy in cui una persona normale viene in qualche modo trasportata e/o o intrappolata in un universo parallelo.
Overlord è il sogno proibito di ogni “amante del fantasy/game player/role player”, perché racchiude in sé il meglio di ognuna di queste categorie.
L’ambientazione è così fantasy che di più non si potrebbe, medievaleggiante con inclusioni di elementi dalla grafica ultramoderna (come gli Archangel Flame, che ricordano vagamente gli Evangelion) e che, per di più, si scopre a poco a poco, esattamente come la mappa di un videogioco.
Il protagonista “ruola” il suo personaggio, ma pensa come un essere reale attribuendo alle azioni, agli oggetti e ai personaggi caratteristiche e definizioni tipiche dei videogame e dei giochi di ruolo (ad esempio si lamenta delle missioni senza loot e valuta il livello degli attacchi nemici chiedendosi se possano o meno sottrargli punti ferita).
In più, tutti gli altri NPC del gioco si auto-definiscono in base alla propria classe di appartenenza, come in un’infinita sessione di D&D. Insomma, si tratta del paradiso del giocatore.
I personaggi sono tutti caratterizzati molto bene, coerenti con la propria appartenenza a una razza/classe.
Nella cerchia di Ainz/Momonga sono tutti di razza eteromorfa e avversi agli umani, cosa che creerà al protagonista non pochi problemi.
Certo, anche lui è un eteromorfo, infatti il suo avatar è un lich, una creatura non morta (appare con le sembianze di uno scheletro), che non ha bisogno né di mangiare né di dormire, di classe mago. È di livello epico e, come se non bastasse, è anche equipaggiato con una serie di oggetti e pozioni che lo rendono praticamente imbattibile.
Agisce per trovare altri giocatori e riuscire a effettuare il logout dal gioco, ma a causa della devozione sconfinata dei suoi gregari (NPC) che lo venerano come il “massimo creatore” e che male interpretano i suoi scopi, rimane prigioniero del suo stesso personaggio che deve continuare a interpretare. Anche se, a ben guardare, non ne sembra davvero troppo dispiaciuto, forse anche complice del fatto che in questa veste non prova del tutto le emozioni umane.
La cosa più bella che lo caratterizza, però, è il fatto che appartenga alla sfera dei “cattivi”. Non vuole salvare il mondo, non è mosso dal senso di giustizia, ma solo dai propri scopi personali e se, per raggiungerli, dovesse finire per conquistare il mondo, poco male. Anzi, “potrebbe essere divertente”.
La trama è accattivante e lineare, con magnifici combattimenti e momenti di una comicità sottile e spregiudicata.
Se a questo aggiungiamo una grafica pulita e curata e una colonna sonora “rockettara” e coinvolgente, abbiamo tutti gli ingredienti per un anime davvero appassionate.
Noi corriamo a vedere la seconda stagione! E voi l’avete già vista?