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RECENSIONE A “THORMÄE – IL CANTICO DEL SOLE”, UN INTERESSANTE ESPERIMENTO FANTASY – SPIRITUALE DI WILLIAM RIVERLAKE

written by Arianna Giancola Luglio 4, 2019

Oggi parliamo di “Thormäe – Il cantico del sole”, un interessante esperimento di mix fantasy – spirituale nato dalla penna di William Riverlake, quarant’anni, avvocato di origine belga, e finalista al Prix Fantasy des Booktubers 2017.

Sul pianeta Thormäe un’eterogenea compagnia, formata da due garmïn, un’elfa, un mago e un nano, si erge a bastione difensivo contro l’oscura minaccia che sta dilagando nel mondo.

Alla ricerca di un bambino rapito, all’inseguimento di un demone e per fermare l’oscurità, questi eroi intraprendono un viaggio che li porterà attraverso terre inesplorate, coinvolgendoli in un’avventura che si trasforma ben presto in un percorso di crescita spirituale alla scoperta della verità.

[…] per cercare di rispondere alla tua domanda, devo forse menzionare altre due nozioni: quelle della verità e della vita.

Sì, perché se desideri comprendere meglio questi interrogativi che, a prima vista potrebbero sembrare insolubili, e ottenere una risposta più veritiera, c’è davvero solo un percorso da seguire: quello della vita.

In questa frase, pronunciata da uno dei personaggi chiave del racconto, è racchiuso il succo del pensiero dell’autore e la chiave per comprendere questo romanzo.

Un fantasy per certi versi classico, in cui ritroviamo un eco della poesia J.R.R. Tolkien e la forza descrittiva di Robin Hobb, per altro unico, nella sua visione spirituale e mistica degli eventi, che rendono il primo libro della saga di Thormäe un percorso iniziatico per il lettore.

Riverlake è riuscito a creare un mondo nuovo, popolato da diverse razze, alcune note agli appassionati di fantasy, altre ignote, partendo da una cosmogonia che trae spunto dai miti e dalle leggende greche e che sembra risentire fortemente delle influenze del Paradiso perduto di Milton.

Nelle varie creature che abitano questo mondo, poi, attinge a piene mani da diverse tradizioni popolari, così come per la geografia, attentamente studiata e variegata. Il risultato è un mondo originale che però risulta comunque familiare al lettore, che lo affascina e lo intriga.

Anche i personaggi hanno una vitalità intensa e una psicologia complessa e affascinante. Per ognuno di loro il viaggio si rivela un momento di scoperta e di crescita interiore, un percorso personale che si svolge in tempi diversi, a seconda del proprio retaggio culturale, e che permette loro di raggiunge diversi livelli di consapevolezza alla fine del testo.

È tempo di prendere la penna per raccontarti il mio viaggio, per ricordarmi delle mie lotte, dei miei inseguimenti e dei miei incontri, per descrivere il volto visibile e invisibile del nostro mondo. E, forse, cercare di capire me stesso, in quanto sento che questa avventura va oltre la mia comprensione.

È Garval a parlare, il giovane garmïn protagonista e narratore della storia.

All’inizio il ragazzo è come cieco: ha sempre vissuto all’interno dei confini del proprio territorio, ignorando tutto del proprio mondo e persino l’esistenza di altre razze.

Sebbene il romanzo sia corale e narri le gesta dei diversi protagonisti, saltando dall’uno all’altro, la voce di questo personaggio è l’unica a parlare in prima persona, narrando il proprio viaggio interiore in modo tale che il lettore si sente preso per mano e accompagnato, passo per passo, attraverso il suo stesso percorso spirituale.

Riverlake ha uno stile fluido e riflessivo, estremamente pulito e pacato, che lo ha reso popolarissimo nei paesi di lingua francofona dove Thormäe è un bestseller fin dal 2016.

E la traduzione italiana, realizzata da Giulia Scarpa, riesce a mantenere lo stesso tenore, la stessa delicatezza e armoniosità che sono proprie della lingua francese.

All’interno del testo sono presenti anche numerose canzoni popolari e religiose bulgare che, come una ciliegina sulla torta, con i loro testi quasi mistici rendono ancora più realistica l’atmosfera incantata del romanzo.

In conclusione, si può dire che Thormäe è un romanzo che potrà conquistare non solo gli amanti del fantasy classico, ma anche coloro che ricercano delle letture con un “più alto contenuto intellettuale”. Si tratta infatti di uno di quei romanzi che ti lasciano davvero qualcosa dentro, come un sasso lanciato in uno stagno lascia la sua traccia nelle onde anche dopo essere scomparso sul fondo.

Lasciamo in chiusura qualche informazione di interesse per chi volesse acquistare questo romanzo. È edito, in Italia, da Stella Mattutina Edizioni ed è presente in diversi formati: diviso in tre parti, ognuna dedicata a uno dei protagonisti (Garon, Beltrix e Ferdrill), oppure nella sua forma aggregata (Il cantico del sole).

È possibile anche trovare il secondo capitolo in lingua originale (Le chant des pentagrammes), mentre per la traduzione italiana possiamo solo sperare che arrivi presto.

La Casa Editrice conferma grande attenzione nei confronti di un genere ancora sottovalutato nel Nostro paese. Senza alcun dubbio, questo romanzo è stato tra i migliori che in questi anni abbiamo avuto modo di recensire per voi.

E voi cari lettori, avete letto questa storia di William Riverlake? E se l’avete fatto, cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento!

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1 comment

erjilo pterin Agosto 17, 2020 at 2:47 pm

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