Credo che ricorderò per sempre il primo decennio degli anni 2000 per due ragioni: l’esplosione del fenomeno sociale-musicale dell’Emo ed il boom del genere letterario urban fantasy (e del suo fratello romantico: il paranormal romance).
Ebbene sì, qualcosa come dodici anni fà andavo in giro anche io con le converse a scacchi bianchi&neri, il ciuffo di capelli sugli occhi e la cintura con le borchie rosa&nere (solo a scrivere queste parole ho un moto di nostalgia che mi stringe il cuore). In contemporanea ci fu il successo planetario della saga di Twilight che ruppe gli argini e causò l’inondazione di libri urban fantasy/paranormal romance (generi ai quali effettivamente molti/e emo si erano appassionati/e).
Le avventure di Bella, Edward e Jacob ci regalarono purtroppo una lunghissima lista di libri-clone dal valore spesso infimo tanto che, diciamocelo, oggi come oggi il vampiro teenager innamorato ha largamente annoiato. Tuttavia ci furono anche autori che approfittarono di quel momento per mettere sugli scaffali delle librerie qualcosa di buono, come appunto la serie di cui vi parlerò oggi: I Diari della Mezzanotte di Scott Westerfeld (titolo originario, “Midnighters”).
Tranquilli, non ci saranno vampiri adolescenti innamorati: qui si tratta di un bel urban fantasy avventuroso.
Questa serie si compone di tre romanzi di media lunghezza: “L’ora segreta” (The secret hour, 2004), “Dentro le tenebre” (Touching Darkness, 2005) e “I cacciatori della notte” (Blue Noon, 2006). In Italia la saga è stata anche raccolta in un unico volume dal semplice titolo “I Diari della Mezzanotte”.
Ricordo ancora i pomeriggi di quel periodo: ero uno studente emo squattrinato, compravo al discount un energy drink da poco e mi mettevo a leggere questi libri su di un muretto, perdendomi completamente nelle avventure di Jessica e dei suoi amici. Mi pare che in quelle giornate il cielo fosse sempre di uno splendido blu cobalto: fateci caso, nei ricordi belli è quasi sempre cosi.
L’idea che sta alla base di questa saga è tanto semplice quanto interessante: immaginate di scoprire che ogni notte, a mezzanotte in punto, il mondo si fermi. Le gocce di pioggia che cadono dal cielo si bloccano a mezz’aria, le altre persone sono come statue di ghiaccio, il tempo stesso sembra essere congelato e tutto questo per esattamente 60 minuti nei quali voi siete gli unici realmente vivi; poi le lancette dell’orologio ricominciano a correre normalmente e nessun altro pare accorgersi di quanto è successo.
Ora, immaginate di acquisire (a volte permanentemente, a volte solo e soltanto in questa “ora segreta”) anche un potere speciale: potrebbe essere una straordinaria agilità sovrumana oppure la capacità di vedere cose che agli altri sfuggono o ancora di poter ascoltare i pensieri altrui.
Per finire, immaginate il vostro stupore nello scoprire che anche altri possono vivere l’ora segreta: alcuni possono essere persone come voi mentre altri sono animali predatori, antichi e primordiali, niente affatto ben intenzionati.
Aggiungete a questi ingredienti anche un culto segreto che venera le tenebre, un complotto legato alla vostra nascita ed un mistero che la città stessa custodisce riguardo al suo passato e persino alla sua posizione geografica.
Se riuscite a mettere insieme tutti i pezzi di questo appassionante puzzle allora avrete un’idea di quello che succede ai personaggi di questa saga urban fantasy sfortunatamente poco conosciuta nel nostro paese.
Se questa trama vi ricorda qualcosa probabilmente siete appassionati di videogiochi: “Shin Megami Tensei-Persona 3” (per PlayStation 2) aveva infatti una storia molto simile ed al protagonista nel finale accadeva qualcosa di molto simile a ciò che avviene nell’ultimo libro a Jessica, la protagonista dei Diari della Mezzanotte. Tuttavia, il videogioco in questione è del 2006 mentre il primo libro della saga di Scott Westerfeld è del 2004.
I personaggi della serie sono inoltre tutti ben caratterizzati e, anche se non possono risultare tutti simpatici, sicuramente sembrano persone vere. C’è Rex che è il classico secchione con gli occhiali in cui tutti i nerd possono immedesimarsi e che sembra uscito da Big Bang Theory (e che alla fine trova addirittura la ragazza!), c’è Melissa che sinceramente mi ricorda un poco Cersei Lannister e che sono certo amerete o odierete a seconda di quello che pensate proprio di Cersei stessa, c’è Dess che è una solitaria darkettona immersa in un mondo antisociale fatto di numeri astratti, ma che non è priva di un pungente sarcasmo, c’è Jonathan che è il classico ribelle che se ne sta per i fatti suoi e che mi ricorda molto Ryan di “The O.C.” (serie tv che andava per la maggiore in quel periodo). Ad essere sinceri il personaggio meno riuscito secondo me è proprio la protagonista, Jessica, che è lo stereotipo del personaggio urban fantasy femminile: una ragazza come tante trasferita da un’altra città, senza nessuna qualità di spicco apparente e che capita suo malgrado in qualcosa di più grande di lei.
Nel 2012 si ventilò l’idea che questa serie diventasse un telefilm ma, alla fine, non se ne fece niente ed è un peccato perchè ha tutti gli ingredienti per essere un successo: bei personaggi appassionanti, molti misteri da scoprire, azione, persino un paio di storie d’amore, un’ambientazione contemporanea ma piena di elementi soprannaturali.
C’è qualcuno di voi lettori che conosce questa saga? Oppure vi ho fatto venir voglia di cercare i libri in libreria? Fatecelo sapere nei commenti!
S.M.