Cantami una canzone su di una Lady che se ne è andata, dimmi che quella Lady potrei essere io. Felice nell’anima, lei un giorno salpò: oltre il mare, verso Skye.
La prima volta che ascoltai queste parole scritte da Robert Louis Stevenson, autore de “L’Isola del Tesoro”, ero in compagnia di una mia ex ragazza: fu lei a farmi conoscere questa serie tv. La mia successiva compagna la conobbi parlando proprio di questo telefilm su facebook, quindi potete ben capire quanto io sia legato ad “Outlander”.
È la serie tv che aspetto con più impazienza ogni anno perché, ovviamente, Il Trono di Spade è appassionante ed ha cambiato la concezione del Fantasy per un’intera generazione… ma Outlander è Outlander!
Prima domanda che vi sorgerà spontanea: di cosa stiamo parlando? Vi abbiamo spesso parlato della serie tv in precedenti articoli, ma mai abbiamo approfondito l’argomento inerente ai libri dai quali è tratta la stessa.
Outlander nasce come serie fiume di romanzi iniziata nel 1991 ed ancora in corso… vi ricorda per caso la lentezza di qualche altro noto scrittore? Non è un caso forse che l’autrice di questa serie, Diana Gabaldon, ed il ben noto George R.R. Martin siano molto amici. Tuttavia, la Gabaldon sarà anche un pò lenta, ma sicuramente scrive fiumi di inchiostro: a tutt’oggi Outlander conta ben otto libri belli lunghi (quindici o sedici volumi più brevi nella versione italiana, a seconda delle diverse edizioni), il nono è in dirittura d’arrivo e l’autrice ha già dichiarato che il decimo chiuderà la saga.
Sarà un’opinione personale (quale recensione non lo è?), ma trovo che questa serie presenti titoli meravigliosi per i singoli romanzi, per fare un esempio: “A Breath of Snow and Ashes” o “Written in My Own Heart’s Blood” o “Go Tell the Bees That I Am Gone”. Sono molto evocativi ed esprimono perfettamente l’atmosfera della serie.
Come vi abbiamo già detto, a partire dal 2014 Outlander è anche una serie tv in cui ogni stagione ricalca uno dei libri dell’edizione originale: quindi, anche in questo caso, dieci stagioni previste (è andata di recente in onda la quarta) con gran finale pianificato per il 2024.
Ora che abbiamo compreso che cos’è, vediamo di capire di cosa parla Outlander: argomento non facile visto che, a seconda del critico o del recensore, questa serie è stata definita di volta in volta fantasy, storica, d’avventura o sentimentale.
Al termine della seconda guerra mondiale l’infermiera Claire Randall finalmente ritorna da suo marito Frank. I due partono per le Highlands scozzesi in una sorta di seconda luna di miele e riescono ad assistere di nascosto ad un rito neopagano nel folto del bosco, presso un cerchio di pietra megalitiche misteriose, chiamato Craigh Na Dun. Spinta da un istinto irrefrenabile, Claire tocca le pietre e si ritrova catapultata indietro nel tempo nella Scozia di esattamente duecento anni prima. La donna si ritrova in un mondo sconosciuto, dove la sua vita è costantemente in pericolo: un antenato di suo marito (Capitano dell’esercito inglese dell’epoca) cerca di stuprarla, ma lei viene portata in salvo dagli uomini del clan scozzese dei MacKenzie. Durante la sua permanenza nel loro territorio, la donna fa la conoscenza di Jamie Fraser, giovane guerriero ricercato dagli inglesi per furto e nipote del laird (lord) Colum MacKenzie. Quest’ultimo costringe la donna a rimanere al castello come guaritrice e le impedisce di dirigersi alle pietre, grazie alle quali spera di poter tornare nel presente da Frank.
Non abbiate paura: non vi ho rivelato niente. Questa è la trama delle prime due puntante: è solo l’inizio delle avventure dei nostri protagonisti.
Se non avete paura degli spoiler (vi ho avvisati) posso dirvi che i due si troveranno coinvolti nella seconda rivolta giacobita (l’ultima grande ribellione scozzese contro l’Inghilterra), scapperanno in Francia, conosceranno il Re di quella nazione, torneranno in Scozia in una disperata lotta contro la storia stessa, si separeranno, ci saranno amori che nasceranno e che finiranno, ci saranno altri viaggi nel tempo, il rapporto di Jamie con la legge inglese varierà sensibilmente molte volte (da prigioniero evaso a rispettabile tipografo a contrabbandiere), nuove vite verranno al mondo e ci saranno persino viaggi aldilà dell’oceano, con la possibilità di sistemare una volta per tutte i conti con gli inglesi all’alba di un nuovo evento storico importantissimo.
E questo per parlare solo delle prime tre stagioni. Okay, fine dell’area spoiler.
Una delle cose che apprezzo maggiormente di Outlander è il suo respiro da grande saga: i libri, e quindi le varie stagioni televisive, non solo sono divisi su due piani cronologici differenti (ventesimo e diciottesimo secolo) ma abbracciano anche decine e decine di anni di eventi. Claire arriva nel passato nel 1743 e l’autrice della serie ha affermato che il previsto decimo ed ultimo libro terminerà nel 1800, quando la sua eroina avrà vissuto oltre cinquant’anni di avventure.
Inoltre, Outlander è una saga dove si viaggia moltissimo, incrociando personaggi e vicende storiche che vanno ben oltre l’iniziale scenario della Highlands scozzesi. Qui c’è un altro dei punti di forza della serie tv: i paesaggi e le scenografie.
Come non sentire un’emozione vedendo i prati verdi e le alte colline nebbiose della Scozia, oppure i suoi antichi castelli? Come non rimanere stupiti davanti all’opulenza degli arredi e dei vestiti alla corte del Re di Francia?
Le bellezze naturali che fanno da sfondo alla vicenda a volte tolgono il respiro ma anche la ricostruzione storica è davvero ben fatta, riuscendo ad appassionare lo spettatore (o il lettore) a fatti ormai vecchi di secoli. Non vi stupirà trovare fans di Outlander in visita a Londra, davanti a Buckingham Palace, agitare il pugno borbottando “Dannati usurpatori, i veri re d’Inghilterra sono gli Stuart!”.
Che dire per concludere? Se amate le storie d’avventura storiche e non disdegnate le romance questa serie fa decisamente per voi. Se invece non riuscite a vedere niente che contenga meno azione di un film della Marvel, allora sicuramente Outlander vi deluderà.
Personalmente adoro il fatto che in questa serie ci siano tanti eventi in ogni singolo episodio e non solo chiacchiere, ma in effetti ho conosciuto anche chi dice che sia un telefilm troppo verboso: solitamente sono le stesse persone che nei film horror se ne fregano dell’atmosfera, ma sperano che arrivi il combattimento corpo a corpo contro il demone.
Per quanto mi riguarda ho scritto, riguardato e corretto questo articolo ascoltando la colonna sonora di Outlander e nient’altro: credo che questi basti a dare il mio voto personale a questa serie.
Se anche voi avete amato la serie dei romanzi, non potete che constatarne l’assoluta bellezza anche della serie tv e farci sapere cosa ne pensate lasciando un commento qui o sui nostri social. Non aspettiamo altro che discuterne con voi!
S.M.