Arcana Major – Il ciclo nero, è un libro scritto da Paola Fratnik e pubblicato nel 2018. La scrittrice, vive ora a Roma, dopo aver vissuto in Sicilia, a Parigi e perfino a San Pietroburgo, ha esordito nel panorama editoriale nel 2017 con il libro noir “Via dell’Arcobaleno 67 interno 7”.
Il ciclo nero è il primo volume della Saga delle Arcane, che ha all’attivo al momento quattro libri.
Questo libro è ambientato ad Arcana Major, un territorio che domina tutti i terreni adiacenti chiamati Minor. La società che ci vive è suddivisa in caste riconoscibili tramite gioielli colorati che ogni cittadino porta con sé. La protagonista di questo libro, Mentis fa parte della razza Major, dotata di poteri psicoartefici. Mentis entrerà in contatto con un Vampirode, Nikor, di cui si innamorerà dopo appena 50 pagine.
La suddivisione della società non è particolarmente ben strutturata, perché nello svolgimento del romanzo molte cose sono date per scontate: a nostro parere, non basta un elenco nella prefazione per spiegarla meglio. Infatti, leggendo i capitoli successivi molto spesso è necessario tornare indietro alla prefazione per capire di quale casta si stava parlando. I nomi usati nella suddivisione delle caste sono inoltre confusionari, perché colorocheHANNOpagatoilprezzo posso essere confusi con colorocheDEVONOpagareilprezzo. Magari nomi più corti avrebbero reso tutto il processo molto più semplice. Introduzione sia dei vampirodi sia dei valk non ho capito di che razza ‘mostruosa’ fanno parte (vampiri? Zombi? Lupi mannari? Un incrocio tra tutti?).
Le descrizioni dei paesaggi sono poco descrittive, e questo impedisce al lettore di immaginare l’ambiente nel quale le avventure di svolgono. Ad esempio, la torre che ci viene presentata all’inizio del libro, non è correttamente localizzata del mondo immaginario, e questo impedisce di seguire gli spostamenti dei personaggi. Forse una mappa all’inizio del libro avrebbe risolto del tutto questi problemi.
Le scene di attacco inoltre sono velocissime, in poco tempo i Major riescono a sconfiggere le belve utilizzando i loro poteri magici, ma questo elimina la suspance dalle situazioni e toglie un po’ di piacere al lettore.
Infine, i personaggi non sono ben descritti, la scrittrice avrebbe potuto soffermarsi di più sulle descrizioni fisiche, sul vestiario e soprattutto sui poteri. Parlando di poteri magici poi, non è ben chiaro come questi si manifestino, sarebbe davvero interessarne saperne di più.
Per concludere, nel corso della narrazione si è data molto per scontata l’introduzione di nuovi personaggi, i quali vengono presentati in modo fugace e a volte completamente sconnesso con il contesto della scena, oppure addirittura compaiono dal nulla. I capitoli poi non sembrano collegati, c’è la necessità di una logica temporale e descrittiva con maggiori soffermarzione sui luoghi, personaggi e scene di battaglia.
Ci dispiace moltissimo non essere rimasti entusiasti del romanzo, malgrado le potenzialità della scrittrice. Con le giuste modifiche, siamo certi che possa migliorare.