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VAMPIRI, DAL SANGUE AL GLITTER: COSA È SUCCESSO?

VAMPIRI, DAL SANGUE AL GLITTER: COSA È SUCCESSO?

Nosferatu il vampiro, celebre film muto di Friedrich Wilhelm Murnau, interpretato da Friedrich Gustav Max Schreck.

In circa 150 anni di storia cinematografica e televisiva i vampiri sono una delle figure dark che ha subito, forse, l’evoluzione maggiore, passando dalla figura gotica del primo Nosferatu alla bellezza iridescente del clan dei Cullen. Cosa è successo nel frattempo?

Si sa che i canoni della cinematografia cambiano velocemente e che il pubblico prediliga sempre il viso carino, i lineamenti perfetti, il fisico scolpito, quindi è normale pensare che la scelta dei direttori dei casting sia andata sempre più in quella direzione. Ma a cambiare non sono solo i canoni estetici, quanto proprio la rappresentazione che si da di questa figura dark.

Dracula, interpretato da Bela Lugosi, film del 1931 diretto da Tod Browning e da Karl Freund.

Le prime opere risalgono al XIX secolo quando John Polidori scrive “Il Vampiro” (1819), il cui protagonista è Lord Ruthven, ripreso in seguito da molte opere teatrali, ma il culmine lo si raggiunse con le serie Penny Dreadful (un genere letterario rivolto alle folle poco abbienti che molto spesso aveva temi dark) e con la pubblicazione, nel 1897, del romanzo cardine per il genere, “Dracula” di Bram Stoker.

Il vampiro non nasce con alcune delle caratteristiche standard che oggi conosciamo, ma esse vengono inserite gradualmente: canini appuntiti e vulnerabilità alla luce del sole apparvero nel XIX secolo con i denti sporgenti di Varney il vampiro e del Conte Dracula, mentre la paura della luce del giorno viene mostrata per la prima volta col vampiro Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau (1922). Il mantello apparve in produzioni teatrali degli anni venti del XX secolo, con un alto collare bianco per aiutare Dracula a svanire più facilmente dal palcoscenico. Lord Ruthven e Varney, inoltre, potevano essere curati dalla luce della luna.

L’immortalità è un attributo presente fin dal folclore originario, anche se non sempre in modo esplicito, ed è largamente usato nelle opere cinematografiche e letterarie moderne. Ogni autore ha poi introdotto alcune modifiche e reso unico il suo “vampiro ideale”.

Il dato più sorprendente della cinematografia è che Dracula è il secondo personaggio che appare di più nella storia del cinema, secondo solo a Sherlock Holmes, segno di come il mistero e il brivido siano da sempre i tratti più amati dal pubblico.

Il Vampiro appare fin dal 1922, quando uscì Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, seguito da una serie quasi ininterrotta di pellicole che lo riguardano non solo come personaggio principale, ma che semplicemente lo vedono più ai margini della storia narrata.

Murnau, tra l’altro, non ottenne il permesso di citare Dracula dalla vedova Stoker, creando così, appunto, Nosferatu. Passarono solo 9 anni per avere il primo effettivo Dracula sul grande schermo, quando ad interpretalo fu il leggendario Bela Lugosi.

Alla fine degli anni ’50, fu Christopher Lee ad interpretare il mitico personaggio nel film Dracula il Vampiro, che ebbe ben 7 sequel. Non va dimenticato nemmeno Klaus Kinski che diede vita al remake di Nosferatu, il principe della notte del 1979.

Intervista col vampiro, film del 1994 diretto da Neil Jordan, tratto dall’omonimo romanzo di Anne Rice.

Numerosi film avevano come protagonista vampire femmine, spesso lesbiche, come nel film della Hammer Production The Vampire Lovers (1970), basato sulla figura di Carmilla, vampira tratta dall’omonimo libro di Joseph Sheridan Le Fanu, pubblicato nel 1871 (più vecchio quindi del libro cult di Stoker), da cui è anche stata tratta la recentissima web serie canadese chiamata sempre Carmilla.

I Vampiri non sono sempre stati i protagonisti delle storie raccontate, come nel caso prima cinematografico, poi televisivo di Buffy – L’ammazzavampiri, dove la celebre protagonista bionda andava a caccia di canini appuntiti, ma va sottolineato che lo spin off della serie, Angel, era incentrato nientemeno che sulla figura di un Vampiro.

Sempre all’inizio degli anni ’90, iniziamo a vedere mutata nell’estetica la scelta degli attori che interpretano questo ruolo, così ad esempio ci mostra “Intervista col vampiro”, dove i protagonisti sono proprio tre bellissimi attori: Tom Cruise, Brad Pitt e Antonio Banderas. In questi anni il film culto del genere resta comunque “Dracula di Bram Stoker”, con protagonista Gary Oldman.

Dracula di Bram Stoker, interpretato da Gary Oldam, film del 1992 prodotto e diretto da Francis Ford Coppola, tratto dal romanzo Dracula (1897) dello scrittore irlandese Bram Stoker.

Il grande successo del genere portò alla creazione di altri film come Underworld e Van Helsing, ma che sempre si mantengono sul genere gotico-dark. Poi è arrivato Twilight e con esso una nuova visione del vampiro decisamente più glamour e “sbriluccicante” e adatto indubbiamente ad una fascia un po’ più giovane di pubblico.

Grazie a questo, la saga ha ottenuto un successo planetario, contribuendo alla rivisitazione del genere e dei personaggi, dandogli una nuova veste, una nuova realtà ed un contesto di vita differente.

Ma non c’è solo il cinema, anche la televisione ci ha mostrato nuovi vampiri. La serie canadese Blood Ties (2007-2008) è andata in onda per due stagioni trattando delle indagini di Vicki Nelson, detective privata che si ritrova testimone di eventi soprannaturali e delle vicende del vampiro Henry Fitzroy, un figlio illegittimo di Enrico VIII d’Inghilterra.

The vampire diaries, serie televisiva creata da Kevin Williamson e Julie Plec.

Ma come si spiega allora il continuo successo e il sempre crescente gradimento del pubblico di serie e film a tema? La critica ha attribuito il successo alla combinazione di due fattori: la rappresentazione della sessualità e il perenne timore della morte.

A rappresentare il primo fattore è la popolarità della serie True Blood, considerata splatter a causa delle scene di sesso esplicito e di violenza. La serie, ambientata nel sud degli Stati Uniti, vede la comunità dei vampiri che riesce a convivere con quella degli umani, grazie all’invenzione di una bevanda a base di sangue che permette il loro sostentamento.

Dal 2009 invece viene prodotta la serie di grande successo The Vampire Diaries, basata sulla saga letteraria Il diario del vampiro.  Nella serie, i due protagonisti vampiri Damon e Stefan possono camminare sotto la luce del sole grazie a speciali anelli e mangiare e bere come esseri umani. Anche da The Vampire Diaries è nato uno spin-offThe Originals, che vede per protagonisti i vampiri originali Klaus, Rebekah ed Elia.

Per rispondere alla nostra prima domanda quindi, cosa è cambiato? I tempi e il pubblico.

Famiglia Cullen, “Twilight”.

I vampiri sono forse la tipologia di personaggi che meglio ha saputo adattarsi al cambiamento dei gusti delle persone e dei costumi nel corso del tempo.

Scrittori e sceneggiatori hanno avuto il grande merito di essere pronti ad intercettare le nuove tendenze e a creare personaggi che, partendo dal nocciolo incancellabile di Dracula, hanno mantenuto le caratteristiche principali del vampiro, rivestendole ogni volta con vesti, dettagli sempre nuovi e sempre diversi che ben si adattassero agli ambiti di ricezione popolare.

Qual è il vostro preferito? Noi di Universo Fantasy aspettiamo i vostri commenti!

VAMPIRI, DAL SANGUE AL GLITTER: COSA È SUCCESSO? was last modified: Luglio 14th, 2018 by Marianna Piras
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