Andrea Piparo, classe ’90, è un illustratore freelance nato a Roma. Fin dalla tenera età, scopre il fascino della magia e del fantasy, tanto da voler diventare prima un prestigiatore e solo dopo un artista. Appassionato di disegno e pittura, crescendo sogna di voler essere un disegnatore. Ha intrapreso il percorso accademico frequentando il liceo artistico, dopodiché la Scuola Internazionale di Comics a Roma.
Nel 2013 realizza alcune illustrazioni per il calendario della Polizia di Stato e per altri calendari commissionati da privati.
La sua propensione per il fantastico, ed in particolare per le opere di Tolkien, lo conducono nel 2014 ad esporre con la sua prima mostra personale a tema fantasy.
Quest’ultima, segna l’inizio della partecipazione di Andrea come espositore a diversi eventi tra cui Fantastika a Dozza (BO), “La Magia dell’Anello” a Milano, a “Lo Hobbit Day” organizzato dalla Warner Bros. a Villa Borghese a Roma e successivamente all’“Hobbit Village” di Barletta.
Inoltre, aderisce a diverse edizioni annuali del Romics a Roma e al Cartoomics a Milano, nonché ad altre numerose manifestazioni in giro per l’Italia.
Si susseguono gli anni e, ovviamente, Andrea cresce come artista e con lui cresce anche la sua fama.
Dal gennaio 2017 collabora anche con la Ailus Editrice, per la quale ha realizzato alcune illustrazioni dei libri “Mitologika: Le leggende di Eriu”, “Mitologika: Le leggende dell’Olimpo” e “Vlad Tepes: La leggendaria vita di Dracula”. Infine, coopera anche con l’agenzia svizzera MIA (Milan Illustration Agency) ed ha pubblicato per la Octopus Publishing Group: “Tolkien’s world a colouring book”, “Beaste of Tolkien a colouring book” e “The Heroes of Tolkien”.
Attualmente vive e lavora in Italia, a Castelnuovo di Porto in provincia di Roma.
Andrea Piparo è un giovane artista che si è fatto strada, giorno dopo giorno, per conquistare il grande pubblico con le sue opere. È un illustratore a cui piace imparare, scoprire nuove tecniche e mettersi alla prova per migliorarsi, con una passione contagiosa per chi gli sta intorno.
Per quanto ci riguarda, Andrea è un artista talentuoso e dalle straordinarie doti, in grado di emozionare ogni spettatore che ammiri le sue opere.
La Redazione lo ringrazia per il tempo dedicato all’intervista, per la gentilezza e disponibilità che l’ha contraddistinto nella realizzazione della stessa.
1. Chi è Andrea? Questa domanda può sembrare banale, ma serve ai nostri lettori per conoscerti meglio.
Sono un ragazzo introverso e timido. Mi piace camminare nella natura, che amo e rispetto profondamente, e passo parecchio tempo ad osservarla con attenzione, per imparare a rappresentarla sempre meglio. Amo anche nuotare, e questa attività spesso diventa la mia valvola di sfogo e movimento. Ma la mia routine consiste prevalentemente nel disegno e l’illustrazione, passioni che mi consentono di vagare con l’immaginazione e perdermi nei miei mondi fantastici.
2. Sei un giovane artista, quando hai iniziato a sognare di esserlo?
Il disegno è da sempre nel mio sangue, sin da quando ho imparato a tenere una matita in mano, e nel tempo si è rafforzato anche il desiderio di intraprendere un lavoro che vi fosse strettamente legato. Per me dipingere e disegnare significano esprimere in immagini ciò che sono.
3. Ci racconti come è nata la tua passione per il genere fantasy?
Fin da piccolo ho subito il fascino della “Magia”. Infatti da bambino volevo diventare prestigiatore… Sono sempre stato attratto da mondi pieni di creature fantastiche, maghi e guerrieri, e ho accettato una realtà che fosse priva di incantesimi e forze soprannaturali con un po’ di fatica. Così, forse per ovviare a questo grande desiderio irrealizzabile, ho deciso un giorno di dare vita ai miei mondi con carta, matite, pennelli e colori.
4. Hai studiato nella Scuola Internazionale di Comics di Roma: un aneddoto che ricordi e custodisci di quel percorso accademico?
Non ricordo aneddoti particolari da raccontare. Mi sono rimaste nel cuore le amicizie nate in quel periodo con altri partecipanti al corso e la volontà di fare della mia passione un lavoro. Da quell’entusiasmo, da quella curiosità quasi famelica cresceva il mio progetto di vita, prendendo forma e sostanza.
5. La tua propensione per il fantastico ed in particolare per le opere di Tolkien ti hanno già donato gratificazioni professionali: parlaci della tua prima mostra personale a tema fantasy, che hai allestito nel 2014.
Ricordo che ero teso come una corda di violino. Stavo attraversando un periodo molto particolare della mia vita ed ero sensibile e vulnerabile. Nonostante l’emozione è stato un successo, e questo lo devo ai miei genitori, che da sempre mi supportano, e all’organizzatrice con tutto il suo team, che ha realizzato da zero quello che era un mio grande sogno! La location ha permesso un’esposizione notevole di opere e la presenza di tanti vecchi e nuovi amici ha fatto in modo che mi sentissi perfettamente mio agio. Ho avuto modo, in quell’occasione, di incontrare l’Associazione Romana Studi Tolkieniani, ora Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e di unirmi a loro in qualità di socio.
6. Hai avuto un/a maestro/a che ti ha istruito e guidato lungo il tuo percorso creativo?
Ho avuto diversi maestri, fisici e “virtuali”, e tutti in qualche modo mi hanno dato un pezzo del puzzle che ora mi compone. Forse quello dal quale sono rimasto più influenzato però è stato Donato Giancola, meraviglioso illustratore americano. Grazie a lui ho deciso anni fa di imparare la tecnica ad olio.
7. Qual è la collaborazione che ti ha maggiormente gratificato nonché arricchito come artista?
Dal 2014 ad oggi ho avuto la fortuna di incontrare molti straordinari artisti, e di venire in contatto con alcuni dei miei miti. Più che di collaborazione, potrei dire che l’incontro che conservo con più emozione nel cuore, è stato quello a Milano con John Howe: artista tolkieniano di fama mondiale. Howe ha disegnato, con l’altrettanto grande Alan Lee, i concept art per la trilogia de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit di Peter Jackson. Per me è stato un onore avere l’occasione di poter partecipare ad un suo workshop, incontrarlo e beneficiare dei suoi consigli!
8. Dal gennaio 2017 collabori anche con la Ailus Editrice, per la quale hai realizzato alcune illustrazioni dei libri “Mitologika: Le leggende di Eriu”, “Mitologika: Le leggende dell’Olimpo” e “Vlad Tepes: La leggendaria vita di Dracula”. C’è un’illustrazione che ti è rimasta particolarmente cara, tra quelle che hai creato per questi progetti?
Sono legato un pò a tutte, a dir la verità. Con la Ailus ho sempre trattato temi a me cari e che da sempre mi appassionano. Per citare almeno un’illustrazione, nel nuovo “Mitologika: Le leggende dell’Olimpo”, il personaggio che mi coinvolto di più è stato quello di Perseo: secondo il mito, per non essere ucciso dal micidiale sguardo, Perseo affronta Medusa sfruttandone il riflesso sul suo scudo. Mi ci sono arrovellato parecchio per trovare un’inquadratura che non fosse banale e che funzionasse… ma alla fine ho vinto io!
9. Collabori anche con l’agenzia svizzera MIA(Milan Illustration Agency) ed hai pubblicato per la Octopus Publishing Group: “Tolkien’s world a colouring book”, “Beaste of Tolkien a colouring book” e “The Heroes of Tolkien”. Pensi che sia importante aprirsi anche al panorama fantasy estero, spingendosi al di là del solo orizzonte italiano?
Penso che ormai, più che importante, sia fondamentale. Purtroppo in Italia non è facile trovare lavoro nel nostro ambiente ed avere un giusto riconoscimento per quello che facciamo. Basti pensare che in Italia ancora molte persone ritengono disegno e pittura degli hobby da praticare a tempo perso. Fortunatamente già in Europa il panorama cambia, ed il nostro lavoro viene considerato diversamente.
10. Quanto pensi che sia fondamentale nell’evoluzione di un artista lo studio continuo e la sperimentazione di nuove tecniche?
Credo che lo studio sia l’aspetto più interessante e stimolante della vita di un artista, perché si può studiare in mille modi diversi. Certamente disegnare, copiare ed esercitarsi è fondamentale, ma anche osservare il mondo che ci circonda, le opere dei grandi Maestri, o addirittura guardare un film può essere molto utile. Credo che un artista studi costantemente nella propria vita e in questo apprendere continuo, ci si evolve talvolta anche prima di toccare la matita. Sulla sperimentazione delle tecniche penso invece sia diverso. A me piace sperimentare ed impararne di nuove, ma molti invece rimangono fedeli ad una in particolare e ne fanno il loro punto di forza. Paul Bonner, Donato Giancola e Ted Nasmith ne sono magnifici esempi.
11. Parliamo della tua arte: qual è la cosa che più ti piace durante la realizzazione di un’opera? Quale fase ti appassiona maggiormente?
La ricerca delle references mi ha sempre divertito moltissimo! E’ il momento in cui posso mettere in moto la fantasia. Saccheggiando i mercatini ho imparato che qualsiasi cosa può diventarne un’altra, basta immaginare che lo sia.
12. Ricordi ancora il primo lavoro che ti hanno commissionato?
Ricordo un ritratto a matita di Francesco Totti vestito da gladiatore. Non ricordo se è stato il primo lavoro che mi hanno commissionato, ma sicuramente uno dei primi a darmi grandi soddisfazioni…
13. Nel tuo processo creativo, privilegi abbozzare a matita per poi passare ai programmi di disegno, o parti direttamente dal digitale?
Dipende molto dal soggetto e dalle esigenze. Generalmente preferisco fare un disegno a matita per poi colorarlo digitalmente, ma qualche volta ho anche iniziato il lavoro direttamente sul programma.
14. Parliamo di “fallimento” e di come questo dovrebbe essere affrontato da chiunque: hai mai pensato di aver fallito un progetto? Se sì, quale? Cosa consiglieresti ai giovani artisti che stanno affrontando un momento del genere?
Ho fallito tantissime volte, ho tanti lavori lasciati a metà perché mal congegnati o non all’altezza delle mie aspettative. Il fallimento però è umano e necessario per imparare, anche per capire che forse quello usato non è l’approccio migliore o che bisogna cambiare il punto di vista. Il consiglio che posso dare è di non farsi sopraffare dalla frustrazione ma di accettare la possibilità di poter sbagliare. Anche le critiche, purché costruttive, hanno un loro significato e vanno correttamente considerate. Poi, se è possibile, consiglio di distrarsi e pensare ad altro, prima di riprovare con rinnovata tranquillità. Nessuno è perfetto, e persino il nostro artista preferito ha raggiunto il suo bellissimo stile su una montagna di fallimenti ed ostinazione.
15. Puoi svelarci a cosa stai lavorando in questo momento?
Recentemente ho lavorato a qualche nuova tavola per un nuovo libro su Tolkien. Dovrebbe uscire ad ottobre di quest’anno. Non posso rivelare molto, solo che sarà particolarmente…dark.
In programma ho poi una serie di cover da realizzare per dei libri di prossima pubblicazione di una casa editrice italiana e, nel frattempo, realizzare un progetto personale a cui tengo molto.