Walter Lazzarin è un talentuoso scrittore italiano. Nato a Padova nel 1982, si laurea in Economia Aziendale ed in Filosofia e, dopo aver insegnato per qualche anno, decide di fare una cosa insolita che solo il coraggio di un sognatore può permetterti di fare.
Walter, infatti, gira per l’Italia con la sua macchina da scrivere, una Olivetti Lettera 32, stende una coperta per strada e fa conoscere la narrativa ai passanti, promuovendo i suoi libri e regalando tautogrammi. Quest’ultimo è un componimento nel quale tutte le parole hanno come iniziale la stessa lettera (che può essere una vocale o una consonante).
Il concetto di contatto con il pubblico che parte dal basso, anche dal punto di vista fisico, è qualcosa che la dice lunga sull’umiltà d’animo di questo scrittore, che ha tra l’altro una conoscenza approfondita della letteratura, della storia, dei miti e dell’uso delle parole, che raramente si trovano a questi livelli.
Lazzarin ha già pubblicato: “A volte un bacio”, 2011 e “21 Lettere d’amore” 2012, entrambi editi dal Foglio Letterario. “Il drago non si droga”, 2015 edito da Red Fox. Da settembre 2016 a maggio 2017 ha partecipato alla trasmissione Dribbling, in onda su Rai 2.
Noi vogliamo parlarvi della sua ultima pubblicazione: “Ventuno Vicende Vagamente Vergognose”, 2017 edito da Casa Sirio e già in ristampa.
Queste vicende meritano uno sguardo più attento in quanto composte in tautogrammi.
Per dirla con parole dell’autore, un tautogramma è una: «Composizione costruita con componenti che cominciano con caratteri coincidenti». In questo libro spicca la maestria nella ricerca minuziosa delle parole, scritte in maniera tale da essere corrette sia dal punto di vista grammaticale che da quello semantico.
Nelle ventuno vicende troviamo in ordine alfabetico, ventuno storie da Aristotele a Zorro, passando per Dylan Dog ed Harry Potter, che narrano delle vicissitudini amorose, per l’appunto vagamente vergognose, dei protagonisti.
Situazioni comiche, imbarazzanti, fantasiose, corredate, alla fine di ogni capitolo, da una spiegazione in merito alle scelte fatte per crearle in un modo piuttosto che un altro.
Il piacere, descritto in modo insolito, creativo e sagace. L’autore ci fa anche comprendere come dietro alla scelta di ogni singola parola ci sia uno studio approfondito e come dietro all’accostamento tra le stesse non ci sia nulla di casuale, bensì ricerca, conoscenza e capacità.
Lazzarin gioca con maestria con le parole, passeggiando metaforicamente nelle storie che narra, e portando il lettore a giocare al suo piacevole gioco.
Ecco un piccolo assaggio estrapolato dal testo:
“Dimora di Dylan Dog”.
Dimostrando di disporre del distintivo, due disinvolti detective distrettuali domandarono:
– Disturbiamo?
– Dipende.
– Desideriamo Dylan Dog.
– Devo dissuadervi dal divorarlo: di domenica diventa difficile da digerire.
– Divertente. Distoglilo dal divano dove dorme disteso.
– Desolato, dichiaro Dylan Dog disperso da dicembre.
– Davvero?
– Dal 17 dicembre.
– Descrivicelo.
– Detective demonico; dispone di dodici divise…
Un libro piccino ma davvero grande che vi consigliamo se volete scoprire un modo diverso di scrivere (bene) e di leggere.