Fare questo lavoro sta diventando sempre più piacevole. Oltre ad avere la possibilità di leggere romanzi interessanti da recensire, uno degli aspetti senza dubbio più piacevoli è quello di essere “costretti” ad andare al cinema a vedere le avventure dei tuoi eroi preferiti. Così a me è successo ieri sera per l’anteprima di “Thor: Ragnarok”, terzo episodio della saga dedicata all’eroe di Asgard. Come vi avevamo detto in questo articolo, il nostro eroe stavolta deve salvare Asgard (Ásgarðr, in norreno) dal Ragnarok, la distruzione del mondo per mano di Surtur. Stavolta però il nostro eroe dovrà vedersela con Hela, dea della morte dal passato oscuro, e si ritroverà senza martello e senza aiuti su Sakaar a combattere da gladiatore contro il campione del pianeta: Hulk.
Il tema del film, lo si capisce fin da subito, è quello di dare alla saga una svolta di comicità. Se Dark World ci aveva anticipato dei toni più leggeri, Ragnarok, per mano del regista Taika Waititi, ci spinge dritti in quella direzione, quasi come se fossimo in un’appendice de “I Guardiani della Galassia”.
Vi dirò, personalmente questa linea non mi è dispiaciuta per niente. Se nel film precedente, le linee comiche erano affidate prevalentemente a Loki, interpretato anche stavolta da un magistrale Tom Hiddleston, ora vediamo anche Chris Hemsworth lasciarsi andare ad una vena comica che gli si addice, per non parlare poi di Hulk-Bruce Banner e di un fantastico Mark Ruffalo. Perfino la villain del film, Hela – Cate Blanchett –, ci mostra dei momenti di comicità, specialmente nel suo rapporto con Skurge, che ci fanno tornare in mente una celeberrima battuta di Yzma da “Le follie dell’Imperatore”: “Si chiama crudele ironia, Kronk”. Oltre a quello dell’immancabile Stan Lee, il film si avvale anche di alcuni camei di livello, primo fra tutti quello di Benedict Cumberbatch che riprende la cappa di Doctor Strange, vediamo poi Matt Damon nei panni di un attore che interpreta Loki, ed infine lo stesso regista Waititi presta sé stesso per interpretare Korg ed in motion capture per le fattezze di Surtur, il demone infernale. Una nota positiva va data anche al personaggio di Jeff Goldblum, il Gran Maestro fratello del Collezionista, che lo rende in modo perfettamente edonista. Un mio plauso personalissimo va fatto a Tessa Thompson, Valchiria, probabilmente il primo personaggio dichiaratamente LGBT della Marvel Cinematic Universe. Sono contenta di aver visto sullo schermo un personaggio così forte umanamente, dal passato drammatico e dal presente doloroso. Forse il peccato è che venga relegato ad un personaggio di contorno, ma sicuramente un gran bel personaggio. Il film approfondisce anche il rapporto tra Loki e Thor, dandoci risposte anche a questioni lasciate momentaneamente in sospeso.
Quello che vien fuori è un film assolutamente godibile e piacevole da rivedere volentieri, con un cast stellare che non tradisce le aspettative, ma anzi mette una grande acquolina in bocca per le prossime uscite della Marvel Cinematic Universe. Gli effetti speciali sono di altissimo livello ed il film è sostenuto da una colonna sonora di grandissima qualità. I costumi sono come sempre spettacolari, in particolare quello di Hela che salta in cima alle classifiche per il prossimo Halloween.
Per la Redazione di Universo Fantasy il film è, dunque, assolutamente promosso!
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Nel film viene rivelato fin da subito da Odino che i due hanno un’altra sorella, Hela appunto, e che questa sta arrivando per reclamare il suo diritto al trono, in quanto figlia primogenita. Alla morte di Odino, infatti, Hela ricompare manifestando la grandezza del suo potere e distruggendo come se niente fosse il Mjöllnir. Scopriamo che anch’essa era degna di brandire il martello e che era stata esiliata dal padre Odino poiché la sua ambizione era troppo grande. Cacciati i fratelli e risvegliato l’esercito dei morti, Hela vuole consolidare il suo potere e ampliare i domini asgardiani oltre i nove regni. Thor e Loki si ritrovano su Sakaar, dove il nostro eroe viene catturato da Valchiria e deve combattere da gladiatore per guadagnarsi la libertà e tornare sul suo pianeta. Qui ritrova Bruce Banner e veniamo a sapere che è ormai da due anni che non si libera di Hulk. Messa insieme una squadra, composta da Thor, Banner, Valchiria e – inaspettatamente – Loki, cercano di scappare da Sakaar passando per il temibile portale chiamato l’Ano del Diavolo, ma vengono quasi traditi da Loki. Tornati su Asgard senza il dio della menzogna, i tre si apprestano a combattere Hela con l’aiuto di Heimdall che ha chiuso il bifrost e che ha bisogno di riaprirlo per evacuare la popolazione asgardiana. Thor, ricordandosi del padre, il quale gli aveva detto che Asgard non è un luogo ma un popolo, capisce che se vuole salvare la sua gente non deve ostacolare il Ragnarok ma indurlo, poiché Hela trae il suo potere da Asgard stessa. Grazie all’aiuto di un sopraggiunto Loki, Thor, senza martello ma con nuove e potenti abilità, riesce a risvegliare il demone Surtur e provocare così la distruzione di Asgard. Messa in salvo la popolazione sull’astronave portata da Loki, il gruppo guidato ora dal Re Thor, fa rotta sulla Terra.
Nelle due scene durante i titoli di coda vediamo nella prima Loki e Thor scorgere un’astronave che dovrebbe essere Thanos e ricollegarsi quindi con Avengers: Infinity war (la cui uscita è prevista per il 4 maggio 2018), mentre la seconda è una scena puramente comica legata al Gran Maestro.